Shareholders for Change, SFC (“Azionisti per il Cambiamento” in italiano) è una rete di investitori istituzionali europei che, in qualità di azionisti, svolgono attività di engagement, ovvero di dialogo con le imprese.
Il fine è influenzare positivamente e sollecitare buone pratiche e comportamenti sostenibili e responsabili nel medio-lungo periodo. Etica Sgr è socio fondatore della rete e ha ospitato in sede la costituzione nel 2017.
Lo scorso 13 dicembre a Madrid (la città che negli stessi giorni ospitava la COP 25) ha presentato il suo secondo Engagement Report.
«Essere parte di Shareholders for Change e lavorare fianco a fianco con altri importanti protagonisti europei dell’engagement è per noi un onore e una sfida, che ci sprona ad essere sempre più protagonisti nel mondo della finanza sostenibile e responsabile» così ha dichiarato Luca Mattiazzi, Direttore Generale di Etica Sgr.
Sharholders for Change si è concentrato su Italia, Francia e USA
«Le imprese sono istituzioni vive all’interno delle quali gli investitori, i manager, i lavoratori, i clienti e gli altri portatori di interesse mettono continuamente in discussione lo status quo. È solo attraverso queste sfide continue e sistematiche che le società rimangono dinamiche e continuano a funzionare» è la frase che si legge all’interno del Report.
Le imprese con le quali Shareholders for Change si è confrontata nel corso del 2019 sono 74, la maggior parte con sede in Italia, Francia, Stati Uniti e Germania.
Il cambiamento climatico
L’azione di engagment si è concentrata sui temi che riguardano il cambiamento climatico.
«Quest’anno buona parte delle nostre azioni si è focalizzata sul clima. Abbiamo chiesto alle imprese di impegnarsi di più a ridurre le proprie emissioni e a diventare più trasparenti sulle proprie strategie di transizione verso modelli di produzione più sostenibili», spiega Aurélie Baudhuin.
«Per questo è molto significativo che il nostro secondo incontro annuale si tenga proprio a Madrid, durante la conferenza COP25 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici»In base a un’analisi di Arabesque S-Ray (un fornitore di dati per investitori) sui dati relativi alle emissioni e al clima pubblicati dalle maggiori imprese quotate in Borsa, più dell’80% delle società a livello mondiale non sarebbe in grado di raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’accordo di Parigi entro il 2050.
«Questo deve cambiare al più presto se vogliamo evitare il peggio», continua Baudhuin. «Gli investitori hanno una grande opportunità e responsabilità nel guidare le strategie delle imprese nella giusta direzione: il green washing deve essere consegnato alla storia».
Chi è Shareholders for Change
I soci fondatori di Shareholders for Change sono sette realtà consolidate basate in diversi paesi europei.
- Bank für Kirche und Caritas eG (Germania)
- Ecofi Investissements, Groupe Crédit Coopératif (Francia)
- Etica Sgr, Gruppo Banca Etica (Italia)
- fair-finance Vorsorgekasse (Austria)
- Fondazione Finanza Etica (Italia)
- Fundacion Fiare (Spagna)
- Meeschaert Asset Management (Francia)
A queste realtà si sono aggiunti la Fondazione Ethos con sede a Ginevra, Friends Provident Foundation con sede a LondraForma Futura Invest, con sede a Zurigo, e Alternative Bank Switzerland (ABS), con sede a Olten, in Svizzera.
Insieme rappresentano circa € 25 miliardi di masse in gestione.
Gli obiettivi del Network
Lo scopo principale di Shareholders for Change è mettere a fattor comune iniziative di engagement con le imprese precedentemente condotte in solitaria dai singoli membri. «Vogliamo creare massa critica», Aurélie Baudhuin, Vice direttrice di Meeschaert Asset Management e Presidente di Shareholders for Change. «Fare domande per conto di una rete che gestisce 25 miliardi di euro ha un impatto sicuramente maggiore. Le imprese ci prendono più sul serio».
L’obiettivo di di Shareholders for Change è coinvolgere istituzioni, consulenti, associazioni, enti pubblici e privati a supportare lo sviluppo della finanza sostenibile e un’economia coerente con l’Agenda 2030, il programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU che fissa 17 Obiettivi comuni di sviluppo internazionale raggiungibili attraverso il connubio di crescita economica, inclusione sociale e tutela dell’ambiente.