Aziende impegnate nel promuovere la parità di genere sul posto di lavoro e nella trasparenza della sua rendicontazione. Le seleziona ogni anno Bloomberg per inserirle nel Gender-Equality Index (Gei). Dopo averne vagliate oltre 9 mila, tra le società quotate sui principali mercati finanziari mondiali, nell’edizione 2019 ne ha promosse 230, di cui 4 italiane. Più del doppio rispetto all’anno scorso quando l’indice ne contava poco più di 100.
La carica delle 230
Le aziende selezionate hanno sede in 36 Paesi diversi e operano in 10 settori, tra cui energia, industria, utility e finanza. In tutto hanno una capitalizzazione di mercato di 9mila miliardi di dollari e danno lavoro a più di 15 milioni di persone – tra cui 7 milioni di donne – in tutto il mondo. Argentina, Cina continentale, Israele e Sudafrica sono tra i 13 mercati rappresentati per la prima volta quest’anno.
La situazione delle donne nel mercato del lavoro
Le analisi effettuate da Bloomberg per selezionare le aziende da inserire nel Gender-Equality Index hanno permesso di avere una panoramica su quanto le aziende nel mondo investano nella parità di genere e sui risultati raggiunti con tali politiche. È emerso che:
- Tra il 2014 e il 2017 le donne hanno ottenuto un incremento del 40% nelle posizioni a livello “executive”.
- Il 60% delle imprese attua revisioni sui compensi per identificare possibili discrepanze di genere nelle retribuzioni con l’obiettivo di ridurre il divario medio, attualmente pari al 20% (18% in America, Europa, Africa e Medio Oriente, 26% nella regione Asia-Pacifico).
- Il 34% delle aziende ha programmi in atto per reclutare donne che intendono tornare al lavoro dopo un’interruzione di carriera.
- Il 43% delle aziende prevede coperture per la riassegnazione di genere nei piani di assicurazione sanitaria.
- Il 68% delle aziende valuta tutti i contenuti pubblicitari e di marketing per evitare eventuali pregiudizi di genere prima della pubblicazione.
- Per i dipendenti degli Stati Uniti, il numero medio delle settimane di congedo parentale obbligatorio retribuito al 100% è pari a 13, mentre il numero medio delle settimane di congedo parentale facoltativo retribuito al 100% è pari a 5.
Il dialogo con le aziende per un futuro migliore
L’importanza dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione della donna – intesa come rafforzamento in termini di percezione di competenza, consapevolezza e autostima – assume un ruolo cruciale nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, il programma d’azione composto da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. Uno di questi Obiettivi, infatti, è dedicato al raggiungimento della parità di genere e al superamento del cosiddetto gender gap, spesso evidenziato dal fatto che le donne sono ancora sotto rappresentate nelle posizioni manageriali e/o remunerate meno a parità di condizione.
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile costituiscono i punti di riferimento per la nostra attività di engagement, che ogni anno portiamo avanti con l’obiettivo di aiutare le imprese nell’adozione di comportamenti più virutosi e trasparenti attraverso un dialogo continuo con il top management. Il dialogo viene attivato su tutta una serie di tematiche rilevanti di responsabilità sociale d’impresa e di buon governo. Perchè un’impresa governata bene ha maggiori possibilità di dare buoni risultati economici nel lungo periodo.