I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite devono essere raggiunti entro il 2030. A dieci anni dal traguardo, a che punto siamo? E che cosa sta facendo l’Unione Europea per raggiungere i target che si è imposta?
Per alcuni Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (pace, sicurezza personale, giustizia e fiducia nelle istituzioni) sta andando meglio che per altri (clima, energia, economia circolare e parità di genere). Lo dice la quarta relazione annuale dell’Eurostat “Sustainable development in the European Union”, che monitora i progressi verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nell’UE.
Effetto covid-19 sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
L’analisi condotta dall’ufficio statistico europeo è basata su un set di 100 indicatori fornisce una presentazione delle tendenze relative agli obiettivi nell’UE negli ultimi cinque anni (a breve termine) e, quando sono disponibili dati sufficienti, negli ultimi 15 anni (a lungo termine).
«La pandemia da covid-19 in corso avrà probabilmente implicazioni negative per i progressi complessivi dell’UE verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile», si legge nell’introduzione. Ma, essendo il report riferito al 2019, «i primi risultati relativi alle implicazioni dell’emergenza sanitaria saranno possibili solo nell’edizione 2021 del rapporto, mentre la portata della crisi sarà rivelata solo nelle edizioni successive».
Passi avanti su pace, sicurezza e giustizia
Notevoli progressi sono stati registrati verso la promozione di pace e sicurezza personale, accesso alla giustizia e fiducia nelle istituzioni (SDG 16). Progressi buoni ma più lenti nel ridurre alcuni aspetti della povertà (SDG 1) e nel miglioramento della situazione sanitaria della popolazione (SDG 3). I progressi in queste aree hanno influito positivamente sulla qualità della vita in città e comunità (SDG 11), sul mercato del lavoro (SDG 8) e sulla sostenibilità del settore agricolo dell’Unione Europea (SDG 2).
Occorre più impegno su clima, energia ed economia circolare
Per quanto riguarda il cambiamento climatico (SDG 13) e parità di genere (SDG 5), invece, l’indicatore mostra stagnazione o un moderato allontanamento dai target che si è data l’UE. Progressi lenti o assenti verso gli obiettivi in materia energia (SDG 7) e nella transizione verso un’economia circolare (SDG 12). Rallentano anche i progressi verso ecosistemi e biodiversità (SDG 15), istruzione (SDG 4), innovazione (SDG 9), partnership globali (SDG 17) e riduzione delle disuguaglianze (SDG 10). Nel caso degli obiettivi legati alla disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e dei servizi igienici (SDG 6) e la conservazione e l’utilizzo di oceani, mari e risorse marine (SDG 14) non è stato possibile calcolare le tendenze a causa dell’insufficienza dei dati negli ultimi cinque anni.
L’Onu fissa i principi dell’investimento SDG
In quanto “motore dell’economia” il settore finanziario deve essere un protagonista della transizione verso uno sviluppo sostenibile. Attraverso il proprio organo dedicato all’investimento responsabile (l’UN PRI – Principles for Responsible Investments), le Nazioni Unite propongono un quadro d’azione per integrare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nelle strategie di investimento delle società finanziarie. Nel report intitolato “Investing with SDG Outcomes” è presente un framework per gli investitori che cercano di plasmare i risultati del mondo reale in linea con gli SDGs.
L’UN PRI vanta oltre 3.150 firmatari e un patrimonio complessivo di 89mila miliardi di dollari in gestione. Questo organismo parte dalla consapevolezza di quanto i rischi legati alle questioni ESG, dal climate change alle violazioni dei diritti umani, impattino sulle performance a lungo termine delle economie e, di conseguenza, sui portafogli.
«Un’attenzione particolare alla definizione dei risultati degli SDGs implica l’ampliamento dell’analisi delle problematiche ESG finanziariamente rilevanti dei singoli investitori, per includere anche un’analisi parallela dei risultati più importanti per la società e l’ambiente a livello sistemico», sottolinea UnPri nel report.
Rapporto 2020 del PRI: Etica Sgr ottiene ottimi risultati
Etica Sgr è ad oggi l’unica società italiana specializzata esclusivamente in investimenti sostenibili e responsabili: tutti i fondi della gamma rispondono ai criteri ESG e, l’attenzione per l’ambiente, è sempre rapportata anche rispetto alla dimensione sociale e di governance.
Inoltre, esercitiamo l’attività di engagement, sviluppata con le imprese in cui investono i fondi e calcoliamo l’impatto ESG dei nostri investimenti azionari riferendoci proprio agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Nel 2020 Etica Sgr si è vista assegnare dall’organizzazione ottime valutazioni relativamente alle attività condotte nel 2019 in applicazione dei sei Principi promossi dal network.
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