Il futuro delle nostre città è nella mobilità condivisa, una tendenza in continua crescita ed evoluzione, che permette di ridurre drasticamente l’uso dell’auto privata e delle emissioni inquinanti.
La mobilità condivisa conta oggi un numero totale di 357 servizi, con un aumento medio del 17% all’anno nel triennio 2015-2017. Questi servizi sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, ma si registra una prevalenza (58%) al Nord.
Oltre 18 milioni i cittadini serviti nelle principali città italiane, con Milano in testa. E un primato europeo: con 265 comuni ed altri enti territoriali in cui è attivo il bike sharing con 39.500 bici condivise, l’Italia è, in termini di numero di servizi attivi, il paese europeo in cui la diffusione è più alta.
Tutti i numeri della mobilità condivisa
I dati sulla sharing mobility sono stati presentati nel recente Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility e confermano come la mobilità condivisa sia in costante crescita nel nostro Paese, anche grazie all’avvento degli smartphone e delle app di prenotazione.
Bike sharing
Fiore all’occhiello, come anticipato, è senza dubbio il bike sharing che conta 286 sistemi installati e offerti in 265 comuni italiani. Un impulso importante l’ha generato l’arrivo sul mercato di diversi nuovi servizi che, in poche settimane, hanno profondamente mutato il quadro generale facendo impennare i mezzi circolanti da 16 mila a quasi 40 mila.
Tre di questi operatori utilizzano 9 nuovi sistemi basati sulla tecnologia free-floating che consente di prelevare e lasciare la bici in qualsiasi punto della città. Grazie anche a questa “rivoluzione” il bike sharing è cresciuto, come certifica l’Osservatorio, del 147% sebbene più di 2/3 delle bici circoli soltanto in 4 città: Milano (44%), Torino (13%), Firenze (8%), Roma (5%).
Veicoli elettrici
Continua a salire in termini assoluti anche il numero di veicoli a zero emissioni, soprattutto grazie ai servizi di car sharing e scooter sharing 100% elettrici. I veicoli elettrici sono infatti aumentati di 3,5 volte in tre anni: dai circa 620 mezzi del 2015 ai 2.200 circa del 2017. Ad oggi essi rappresentano il 27% degli scooter e delle automobili in condivisione e circolanti sulle strade italiane.
In crescita pure lo scooter sharing. Il servizio vanta 52 mila iscritti (più che raddoppiati) e 250 mila noleggi (+11%). La percentuale di veicoli elettrici è del 68% sul totale. Purtroppo questo tipo di mobilità innovativa resta ancora circoscritta a pochi centri urbani, sebbene si sia notata un’accelerazione dei servizi e del gradimento.
Un programma sperimentale per la mobilità sostenibile
In quest’ottica è interessante citare i risultati ottenuti dal programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa – scuola e casa – lavoro promosso dal Ministero dell’Ambiente e illustrati nell’Osservatorio. Il bando aperto agli enti locali individua le modalità e le tipologie di intervento di mobilità sostenibile sistematica, della mobilità condivisa alle infrastrutture e alle tecnologie, nonché le agevolazioni tariffarie e le azioni di mobility management. Ebbene, sono stati ammessi a finanziamento 82 progetti su 114 presentati. Il 48% dei progetti approvati riguarda percorsi ciclabili e pedonali, mentre il 12% è inerente a servizi di mobilità condivisa.
Sembra che gli italiani siano propensi ad affrontare le criticità del traffico, uno dei principali fattori di stress della vita in città, abbracciando la sharing mobility. Condividere i mezzi di trasporto, i tragitti, i viaggi, gli spostamenti casa-lavoro è un modo pratico e sostenibile per rendere le nostre città a misura di essere umano.
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