Mentre il conflitto russo-ucraino non lascia prevedere una soluzione a breve termine, sui mercati finanziari si diffondono tensione e incertezza che mettono a nudo le debolezze di tutto il mondo, anche dei paesi più forti.
Clima di incertezza nel quadro globale
Nel Regno Unito, l’improvvisa crisi della sterlina, a seguito dell’annuncio di un’ambiziosa manovra di politica fiscale espansiva che ha costretto la BoE ad intervenire in maniera restrittiva, ha fatto tremare Londra, che si è scoperta più vulnerabile dopo la Brexit.
L’impennata dei prezzi dovuta soprattutto a fattori esogeni, come la crisi energetica per l’Europa e l’aumento della domanda interna per gli Stati Uniti, ha reso necessario l’aumento dei tassi di interesse da parte delle due banche centrali, al fine di rendere più costoso il denaro, abbassare la domanda e favorire il contenimento dell’aumento dei prezzi.
Il Giappone, dove si riscontrano bassi livelli di inflazione e di tassi, sta registrando invece una fuoriuscita di capitali alla ricerca di rendimenti maggiori.
Quali sono le conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse?
Per le imprese, chiedere a prestito denaro ora costa di più. Si fanno più onerosi gli investimenti, e la spinta all’innovazione e alla produzione viene raffreddata. La produzione industriale rallenta, anche in seguito all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Le vendite quindi calano, perché l’aumento dei prezzi dei prodotti finali riduce la domanda dei consumatori. Diminuisce il fatturato delle aziende, aumentano i rischi di tagli del personale, il valore delle azioni, per le aziende quotate, scende.
Volatilità dei mercati finanziari e dei portafogli degli investitori
I mercati finanziari globali stanno quindi vivendo attualmente una fase di ribasso.
Le azioni, che riflettono l’andamento delle imprese, sono soggette ad ondate di volatilità ad indicare l’instabilità e l’incertezza di tutto il sistema economico.
Sul mercato obbligazionario, l’aumento dei tassi di interesse ha provocato una riduzione del valore delle obbligazioni.
Sui mercati valutari, spadroneggia il dollaro, moneta rifugio, mentre l’euro perde quota, con ciò favorendo l’export dei prodotti europei, ma allo stesso tempo l’aumento dei costi delle materie prime importate ne riduce la competitività peraltro già sovraccaricata dai costi energetici.
Scenari economici, tra inflazione e spinta all’economia
Nell’attuale scenario globale, la lotta per il contenimento dell’inflazione e per il sostegno all’economia sembra essere pertanto la sfida più grande.
Se la strada della stretta monetaria delle principali banche centrali rimane la più dolorosa, la speranza è quella di non scivolare nello scenario peggiore, quello della recessione. Calibrare misure volte a proteggere risparmiatori ed imprese diventa imperante per i governi, così come mantenere un atteggiamento attendista e cauto senza farsi prendere dal panico, ma cercando opportunità d’investimento da parte dei risparmiatori è altrettanto importante, nell’attesa di superare questa fase di incertezza.
Così come in passato dove numerosi sono stati i cicli storici economici di rallentamento (la crisi dei subprime, la bolla delle dotcom, ecc.), è bene aspettare piccoli segnali di miglioramento, che anticiperanno la ripresa della fiducia da parte degli investitori con riflessi sull’economia reale in generale.
Si prega di leggere le Note legali.
