Armi nucleari, il Trattato TPNW per vietarle: il 25 febbraio si è svolto un evento con Aldo Bonati, Corporate Engagement and Networks Manager di Etica Sgr.
L’incontro ha presentato i risultati positivi raggiunti dal Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW) dopo solo un anno dalla sua entrata in vigore. Un focus particolare è stato dedicato al disinvestimento finanziario dalla produzione di armi nucleari e dal mantenimento degli arsenali, alla situazione di dialogo con la politica affinché l’Italia possa partecipare alla Prima Conferenza degli Stati Parti del TPNW a Vienna e al ruolo positivo degli Enti Locali per i percorsi di disarmo nucleare.
L’incontro si è svolto nell’ambito della mobilitazione “Italia, ripensaci” promossa da Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo e con la collaborazione di Etica Sgr, Acli Milanesi, Coordinamento Milanese Pace in Comune.
L’evento si è svolto in presenza nella Sala Clerici di via della Signora 3 a Milano (Sede Acli) ed è stata trasmessa in diretta tramite i canali social di Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo. Bonati parla dal minuto 00:52′.
Programma
- Saluto ai partecipanti – Andrea Villa (Presidente delle Acli di Milano, Monza e Brianza)
- Introduzione all’evento – Francesco Vignarca (Rete Italiana Pace e Disarmo)
- I motivi, i contenuti, le proposte di “Italia, ripensaci” – Carlo Abrate (Senzatomica)
- Il dibattito parlamentare sul TPNW: la Risoluzione presso la Commissione Esteri della Camera – Laura Boldrini (Parlamentare PD) in video
- “Don’t bank on the bomb!”, percorsi di disinvestimento dalle armi nucleari – Susi Snyder (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons)
- Il ruolo degli investitori istituzionali a sostegno del disarmo nucleare – Aldo Bonati (Etica Sgr)
- Il ruolo degli Enti Locali a sostegno della mobilitazione “Italia, ripensaci” – dialogo tra Lisa Clark (Mayors for Peace), Maria Rosa Belotti (presidente Coordinamento Milanese Pace in Comune) e Camilla Bianchi (presidente Coordinamento Provinciale degli enti locali per la Pace e la Cooperazione di Brescia)