Giornata mondiale dell’ambiente 2024, il 5 giugno è la data scelta dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) per fare il punto sull’andamento delle azioni per la salvaguardia della Terra e per richiamare l’attenzione di tutti, governi, società civile, settore privato, sulla necessità di rispondere in modo sempre più concreto alle sfide ambientali, affinché il carattere di urgenza delle azioni per fronteggiare il cambiamento climatico sia condiviso a livello mondiale.
Giornata mondiale dell’ambiente 2024, il tema di quest’anno
Ogni anno la Giornata mondiale dell’ambiente è dedicata a un tema, l’edizione 2024 del World Environment Day si concentra sui problemi della desertificazione e della siccità e sulle soluzioni per arginarli. Come ogni anno gli organizzatori lanciano uno slogan per far risuonare più forte il messaggio: “Our land. Our future. We are #GenerationRestoration”, è quello adottato per l’edizione 2024. (La nostra terra. Il nostro futuro. Noi siamo la #Generazionerigeneratrice)
Quest’anno il Paese che ospita le celebrazioni globali per il giorno dedicato alla sensibilizzazione ambientale è l’Arabia Saudita, un territorio gravemente colpito dagli effetti crescenti della desertificazione. La siccità in Arabia Saudita riguarda tre quarti dei terreni coltivabili, il 60% della popolazione soffre le conseguenze della scarsità idrica, una percentuale che senza un impegno costante per mitigare gli impatti della siccità è destinata a crescere giorno dopo giorno.
Per impedire che le fonti di acqua dolce evaporino e che il terreno fertile si trasformi in polvere, in Arabia Saudita la lotta alla desertificazione è diventata una priorità, le nuove pratiche adottate dal Paese dopo decenni di desalinizzazione su vasta scala e di sfruttamento massiccio delle falde acquifere (una pratica non sostenibile sul lungo periodo) sono oggi orientate alla riscoperta di soluzioni basate sulla natura e su quadri strategici pensati affinché le azioni per contrastare la siccità siano risolutive sul lungo periodo.
Lotta alla desertificazione, azioni globali e locali come parte di un’unica traiettoria
Le iniziative del Paese per arrestare la degradazione del territorio e proteggere l’economia di sussistenza della regione sono due, la Saudi Green Iniziative e la Middle East Green Initiative.
Lanciata nel marzo del 2021, la Saudi Green Initiative mira a trasformare in riserva naturale il 30% del territorio dell’Arabia Saudita, l’obiettivo è piantare non meno di 10 miliardi di alberi e ripristinare almeno 40 milioni di ettari di terreno degradato. La campagna saudita per il rimboschimento non si limita a un intervento “tecnico” ma riguarda anche un paradigma di azioni culturali, come la sensibilizzazione, la riduzione delle pratiche agricole che hanno impatti negativi sull’ecosistema, la cooperazione intesa come scambio di conoscenze per accelerare e aumentare a livello globale le azioni di contrasto al cambiamento climatico.
È questo, infatti, lo scopo del secondo dispositivo per mitigare gli effetti della carenza idrica, la Middle East Green Initiative. Questo insieme azioni proietta su scala internazionale le pratiche di rigenerazione e sensibilizzazione adottate localmente, l’obiettivo è mettere a dimora 50 miliardi di alberi in tutto il Medio Oriente e nel Nord Africa, un’operazione senza precedenti che contribuirà non solo al rimboschimento ma a generare nuove opportunità di lavoro, a proteggere l’economia di tutte le comunità della regione mediorientale, ad attrarre investimenti e a rendere concreti gli scambi di conoscenze e pratiche tra Paesi. Il traguardo di 50 miliardi di alberi rappresenta il 5% dell’obiettivo globale di rimboschimento previsto dall’obiettivo 15 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre) e l’equivalente del ripristino di 200 milioni di ettari di terreno degradato.
L’Arabia Saudita con 2,15 milioni di km² di superficie, è il più grande Paese arabo dell’Asia occidentale e il più grande del mondo arabo dopo l’Algeria, la sua popolazione ammonta a 36 milioni di abitanti. Il Paese, inoltre, è terzo al mondo (dopo Stati Uniti e Germania) per numero di migranti che arrivano, per questo ricopre un ruolo cruciale nell’orientare le azioni climatiche dell’Asia occidentale e del Nord Africa, ruolo che metterà in pratica ospitando la sedicesima sessione della Conferenza delle Parti per la lotta alla desertificazione, la Cop16 dell’Unccd (United Nations Convention to Combat Desertification) che si terrà a Riad dal 2 al 13 dicembre 2024 in coincidenza con il 30° anniversario della Convenzione Onu per accelerare l’azione di contrasto alla siccità a livello globale. In quest’ottica, le azioni internazionali per proteggere i territori e le comunità dalla desertificazione mirano a ripristinare un miliardo di ettari di territorio (un’area più estesa della Cina), attivando interventi specifici su singoli obiettivi locali.
#GenerationRestoration, tutti possiamo contribuire al ripristino degli ecosistemi
Non si tratta solo di zone desertiche ma di tutti i sistemi ambientali perché, come abbiamo visto in Italia durante il 2022, la siccità nel giro di pochi mesi può mettere a rischio la vita di interi ecosistemi molto diversi tra loro. L’Onu per ottenere dei risultati significativi nel contrasto al degrado degli ecosistemi terrestri e marini, ha previsto un orizzonte temporale di dieci anni, il programma è partito nel 2021 e prende il nome di Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi: l’edizione 2024 della Giornata mondiale dell’ambiente si ricollega proprio a questo programma e lo fa nel segno del coinvolgimento a tutti i livelli, è questo il senso dello slogan #GenerationRestoration che non rimane lettera muta ma si propone di attivare in maniera concreta, a tutti i livelli della società, azioni dal forte peso specifico.
Per farlo il team di esperti del Programma Onu per l’Ambiente (UNEP) ha realizzato una guida che illustra differenti modi attraverso i quali tutti possono contribuire a dare una mano al processo di ripristino degli ecosistemi, facendo scelte intelligenti e aiutando a diffonderle. Ecco una sintesi della guida #GenerationRestoration delle Nazioni Unite:
I cittadini possono
- Adottare comportamenti sostenibili nella vita quotidiana, come il riciclo, il risparmio energetico.
- Partecipare o organizzare iniziative per la pulizia e il ripristino degli spazi verdi e dei fiumi locali nelle aree urbane.
Le imprese possono
- Installare più “tetti verdi” e giardini verticali sugli edifici aziendali per fornire habitat a volatili e insetti impollinatori.
- Investire in pavimentazioni permeabili, giardini pluviali e bioswales per aiutare a gestire il deflusso delle acque meteoriche e ridurre le inondazioni.
I comuni possono
- Aumentare il verde urbano per migliorare la qualità dell’aria, fornire più ombra e ridurre la necessità di raffreddamento tramite condizionatori.
- Ridurre l’intensità della falciatura dei prati urbani per tutelare la biodiversità.
Scuole e università possono
- Organizzare workshop per imparare a realizzare “micro-foreste” nelle città seguendo il metodo Miyawaki.
- Proporre adesioni a gruppo di volontariato per ripristinare gli ecosistemi degradati.
Il ruolo del singolo risparmiatore
Dal punto di vista dei singoli risparmiatori gli investimenti etici rappresentano un efficace mezzo per influenzare, in modo positivo e nel lungo periodo, il tessuto economico e sociale delle proprie comunità.
Distogliere i finanziamenti dalle aziende che causano danni ambientali significativi, come quelle coinvolte nella deforestazione, nei combustibili fossili o nello sfruttamento intensivo delle risorse, è una pratica per accelerare il processo di rigenerazione economica e sociale.
Questa azione non solo invia un chiaro segnale alle imprese che devono riconsiderare le proprie pratiche, ma allo stesso tempo sostiene le aziende che abbracciano un modello di business più sostenibile.
Favorire, ad esempio, le aziende impegnate nella produzione di energie rinnovabili, nella gestione sostenibile delle risorse idriche o nello sviluppo di soluzioni per la riduzione dei rifiuti può contribuire a ridefinire il panorama economico verso un modello più equo e sostenibile.
Dal punto di vista sociale, gli investimenti etici possono anche favorire la crescita di imprese che adottano pratiche di responsabilità sociale d’impresa (CSR), promuovendo condizioni di lavoro dignitose, parità di genere, inclusione e coinvolgimento della comunità locale.
Le azioni e i progetti di Etica Sgr per l’ambiente
Le azioni di salvaguardia che confluiscono nella giornata mondiale dell’ambiente si ritrovano nelle iniziative di Etica Sgr, da sempre impegnata nella difesa dell’ecosistema sia in qualità di investitore responsabile sia per gli impatti diretti della sua attività aziendale.
Il primo progetto di Etica Sgr è stato realizzato in collaborazione con Treedom a partire dal 2015, si tratta di una piattaforma web che permette di piantare un albero a distanza e seguirlo online. Etica Sgr ha piantato alberi in Africa e in Italia.
In seguito è partita la collaborazione con Rete Clima. Etica Sgr ha dato il suo contributo verde nella città che ospita la sede aziendale. Il progetto ha fatto sì che nel 2020 fossero messi a dimora 415 alberi presso il Parco Nord di Milano: 1.900 metri quadri di nuova forestazione che contribuiscono alla rigenerazione degli ecosistemi naturali.
Nel 2021, Etica Sgr ha ampliato il proprio impegno ambientale con una serie di progetti volti al sostegno delle foreste, sia in Italia che nel mondo. Questi includono interventi nella foresta pluviale brasiliana dello Stato del Parà, minacciata da una crescente deforestazione, e in Lombardia e Sicilia, con la gestione di un’area boschiva a Pizzo Badile (BS) e un progetto di riforestazione autoctona nel Parco delle Madonie (PA).
Nel 2022 Etica Sgr ha firmato la Dichiarazione degli Investitori sul Cambiamento Climatico per sollecitare i governi ad attuare specifiche azioni politiche sul tema, inoltre stata tra le prime realtà a sottoscrivere il Finance for Biodiversity Pledge, documento in cui le istituzioni finanziarie invitano i leader mondiali a invertire la tendenza dell’ultimo decennio per quanto riguarda lo sfruttamento ambientale e si impegnano a collaborare, attivarsi e calcolare il proprio impatto sulla biodiversità, fissando degli obiettivi specifici in materia entro il 2024 e rendicontandoli in maniera appropriata.
Più recentemente, nel 2024, Etica Sgr ha dato il suo supporto a Spring: la nuova iniziativa di PRI (Principles for Responsible Investment) delle Nazioni Unite per preservare la biodiversità e contrastare la sua progressiva perdita.