Il tema dei cambiamenti climatici entra a pieno titolo anche nei fondi pensione europei.
Lo conferma l’ultima indagine Mercer “Investing in the future. European Asset Allocation Insights 2020”. Più della metà degli intervistati (il 54%) considera il cambiamento climatico un fattore di rischio rilevante e valuta possibili impatti sui propri investimenti. La percentuale è in netta crescita rispetto al 14% rilevato nel 2019.
Fondi pensione europei sempre più attenti alla sostenibilità
L’89% dei piani previdenziali europei oggi prende in considerazione i rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) come parte del proprio processo decisionale sotteso alle scelte di investimento (in aumento rispetto al 55% dello scorso anno). Questo il risultato dall’indagine, che ha coinvolto oltre 900 portafogli europei (927 per la precisione), in 12 Paesi, per un totale di oltre 1.100 miliardi di euro di asset.
La ragione principale per cui vengono considerati i rischi ESG rimane la necessità di conformarsi alla regolamentazione, accompagnata da un aumento dei piani che integrano ESG nella loro politica di investimento e sviluppano di conseguenza politiche correlate.
Il valore del calcolare i rischi di natura ESG
«Da tempo riteniamo che i fattori ESG debbano essere presi in considerazione in tutte le decisioni di investimento» – ha commentato Jo Holden, European Director of Strategic research di Mercer – «Questa consapevolezza emerge man mano che più schemi previdenziali e company sponsor testimoniano come il calcolo dei rischi di natura ambientale, sociale e di governance nei propri portafogli possa influire positivamente sui rendimenti degli investimenti e sulla reputazione degli investitori istituzionali e delle aziende. Incoraggiamo gli schemi pensionistici a considerare lo sviluppo di programmi di transizione climatica per i loro portafogli e l’adozione di indici di investimento responsabile».
La selezione di Etica Sgr
Etica Sgr è da sempre in prima linea sul tema degli investimenti sostenibili. Nel nostro DNA l’ambiente è sempre valutato anche rispetto alla dimensione sociale e di governance (ESG). Questo approccio tridimensionale, che abbiamo intrapreso venti anni fa, sta vivendo un crescente riconoscimento globale, corroborato dalla transizione verso un’economia resiliente e a basse emissioni di carbonio.
I criteri di analisi socio-ambientale della nostra metodologia proprietaria sono descritti nella sezione “Selezione degli emittenti“. La selezione esclude alcuni settori economici considerati altamente controversi per differenti ragioni: quello finanziario, quello minerario e quello petrolifero.
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Finanza responsabile ESG