Emissioni marittime, il primo importante accordo a livello globale

Emissioni marittime, dopo anni di negoziati infruttuosi è stato varato il primo importante accordo a livello globale.

L’accordo è arrivato proprio nell’ultimo giorno del vertice tenutosi a Londra con oltre 170 Paesi aderenti alla convenzione ONU. Risultato? Il settore navale si impegnerà a dimezzare le proprie emissioni di CO2 entro il 2050, rispetto ai livelli del 2008. Si tratta di un risultato di rilievo in quanto i trasporti marittimi (alla stessa stregua di quelli aerei) sono stati volontariamente esclusi dall’Accordo di Parigi sul climate change: essere riusciti a raggiungere un’intesa per un settore destinato ad incrementare in modo incontrollato il suo impatto sull’ambiente costituisce un risultato importante.

Trasporto marittimo

I veti incrociati

Sebbene diversi osservatori possano essere delusi per quanto di più si sarebbe potuto (e dovuto) raggiungere, occorre ricordare che l’intesa non era affatto scontata viste le forze in campo che si sono scontrate con forti interessi contrapposti. All’interno dei negoziati dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO), da una parte erano schierati l’Unione Europea e le isole Marshall (desiderosi di un’azione più decisa per arrivare al 2050 con una riduzione dei gas serra navali del 70-100%), dall’altra i paesi irriducibili (Arabia Saudita e Stati Uniti) che si sono battuti fino all’ultimo per far saltare qualsiasi tipo di intesa. Nel mezzo si sono posizionati Giappone, Brasile, India, Panama e Argentina.

Inquinamento da emissioni marittime

 

In tutti i casi, questo nuovo accordo teso a ridurre le emissioni marittime invia  un chiaro segnale all’industria, agli investitori e agli abitanti di tutto il mondo. La transizione energetica pulita adesso è davvero alla portata anche in questo comparto.

I numeri delle emissioni marittime sono notevoli: li ha resi noti un team di ricercatori finlandesi e statunitensi che ha pubblicato su Nature Communications il nuovo studio “Environmental health: Cleaner marine fuels may reduce associated childhood asthma”. Un report molto dettagliato dove si legge che negli ultimi anni si sono registrate circa 400.000 morti premature dovute a emissioni marine e ci sono stati circa 14 milioni i casi di asma infantile all’anno.

Etica Sgr per la riduzione della CO2

Il cambiamento climatico resta un tema centrale per Etica Sgr, abbiamo mantenuto un vivo interesse sulle “politiche post COP21”, i combustibili fossili, l’utilizzo dell’acqua e le rendicontazioni ambientali. Etica Sgr è la prima società di gestione italiana ad aver aderito al Montréal Pledge, il progetto del PRI (Principles for Responsible Investments) delle Nazioni Unite che richiede l’impegno a rendicontare e comunicare l’impronta di carbonio degli investimenti azionari. In virtù di questa iniziativa e, sempre sul solco di una maggiore trasparenza nei confronti del cliente, Etica Sgr ha calcolato per il terzo anno consecutivo la carbon footprint (l’emissione di gas climalteranti attribuibili ad un prodotto) del fondo Etica Azionario. È emerso così che 100 euro investiti in Etica Azionario producono in un anno 27 Kg di CO2 equivalente, meno di uno smartphone o di un volo Roma-Milano andata e ritorno.

 


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