Dare un taglio del 55% alle emissioni di gas serra entro il 2030.
È questo l’ambizioso obiettivo annunciato lo scorso 16 settembre dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Un obiettivo che rientra nel più ampio programma europeo Green Deal volto a raggiungere la “neutralità climatica” entro la metà del secolo.
Dimezzare le emissioni di gas serra: obiettivo ambizioso ma raggiungibile
«We can do it!», ha dichiarato la von der Leyen, prendendo in prestito una famosa frase usata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel durante il culmine della crisi migratoria del 2015.
Un obiettivo «ambizioso, ma raggiungibile e vantaggioso per l’Europa», ha dichiarato la numero uno di Bruxelles presentando le nuove proposte dell’UE in materia di clima al Parlamento europeo nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione da quando è diventata presidente della Commissione.
Crescere in modo sostenibile: si può fare
«La nostra valutazione dell’impatto mostra chiaramente che la nostra economia e la nostra industria possono gestire una riduzione di gas serra di questa portata», ha continuato, affermando che i paesi dell’UE sono già riusciti a ridurre le emissioni di gas serra del 25% dal 1990, mentre l’economia è cresciuta di oltre il 60%. «La differenza oggi – ha continuato – è che l’Europa ha la tecnologia, le competenze e la potenza di fuoco finanziaria necessarie per realizzarlo, con un budget UE di 1,8 trilioni di euro e un fondo di recupero concordato dai leader dell’UE a luglio per gli anni 2021- 2027».
«Siamo leader mondiali nella finanza verde e siamo il più grande emittente di obbligazioni verdi a livello mondiale», ha sottolineato von der Leyen, annunciando che il 30% del fondo di recupero di 750 miliardi di euro dell’UE sarà raccolto tramite obbligazioni verdi.
Le richieste della società civile
La notizia fa seguito a una lettera, inviata da 170 imprenditori e investitori europei a Bruxelles in cui si chiedeva di fissare questo nuovo obiettivo di riduzione di emissioni di gas serra del 55% nel prossimo decennio, e risponde anche alle richieste dell’influente gruppo di investitori Climate Action 100+, che ha recentemente scritto a 161 aziende chiedendo di fissare un obiettivo a medio termine di riduzione delle emissioni del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010.
Disinvestimento dalle fonti inquinanti: Etica Sgr protagonista
Etica Sgr si colloca al momento decisamente alla frontiera dell’impegno sul tema ambientale all’interno del mondo della finanza nel panorama mondiale. Da sempre abbiamo escluso carbone e petrolio dai nostri fondi, lavorando progressivamente per un miglioramento nelle strategie di decarbonizzazione e di abbandono delle fonti fossili e contribuendo in modo importante a quell’azione dal basso per il cambiamento politico in questa direzione che incide sui comportamenti delle imprese.
Etica Sgr promuove da sempre investimenti sostenibili e responsabili e dialoga attivamente con le imprese affinché si impegnino nella rendicontazione e nella riduzione delle emissioni di gas alteranti.
Per promuovere la transizione ad un’economia a basso impatto di carbonio Etica Sgr ha anche lanciato un nuovo fondo comune di investimento: Etica Impatto Clima, il fondo focalizzato sul tema del cambiamento climatico che investe in titoli emessi da aziende e Stati che hanno scelto la sostenibilità ambientale per sviluppare il proprio business.
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