Cop23, un nuovo capitolo nella lotta ai cambiamenti climatici si sta scrivendo in questi giorni a Bonn.
Da lunedì 6, fino al 17 novembre, le delegazioni di 196 Paesi sono riunite nella città tedesca per la 23ma Conferenza delle Parti: Cop23. Questa edizione, sotto la presidenza delle Isole Fiji, dovrebbe tradurre in azioni concrete gli obiettivi contenuti nel documento siglato due anni fa a Parigi (Cop21). E accelerare il passo.
Bisogna fare di più
Dopo Cop23, Cop24: l’anno prossimo si terrà a Katowice, in Polonia. Ai governi di tutto il mondo verrà chiesto di rivedere i cosiddetti Indc (Intended nationally determined contributions), ovvero le promesse di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Impegni depositati prima della Cop21 di Parigi, che però non sono sufficienti.
L’Accordo di Parigi indica, infatti, che si dovrà operare affinché la temperatura media globale sulla superficie delle terre emerse e degli oceani, alla fine del secolo, non superi di 2 gradi centigradi quella pre-industriale. Cercando di restare il più possibile vicini agli 1,5 gradi. Ma, sulla base delle stime, anche se i Paesi rispettassero gli impegni presi, si verificherebbe un aumento della temperatura globale superiore ai 2,7 gradi. Una stima considerata ottimistica da numerose Ong ambientaliste, secondo cui si potrebbero superare i 3 gradi.
A peggiorare la situazione ci sono gli annunci effettuati da Donald Trump: l’uscita dall’accordo di Parigi e la volontà di rilanciare la filiera del carbone. Chi rimarrà nell’Accordo di Parigi dovrà perciò moltiplicare gli sforzi, anche per compensare le scelte di Washington.
Siamo a Cop23 ma la storia è iniziata nel 1992
Oggi siamo a Cop23, ma quella delle Conferenze internazionali sul clima è una storia iniziata 25 anni fa. Ecco i principali risultati raggiunti nel tempo:
Ridurre le emissioni degli investimenti oggi è possibile
Noi di Etica Sgr siamo molto interessati ai temi di Cop23 e da sempre attenti alla sostenibilità degli investimenti. Per i nostri fondi, infatti, selezioniamo esclusivamente titoli che superano una rigorosa analisi ambientale, sociale e di governance. Oggi più che mai il nostro imperativo è ridurre le emissioni degli investimenti, per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio come definito con gli accordi di Cop21.
Carbon Footprint
Ed è per questo che anno dopo anno misuriamo e rendicontiamo l’impronta di carbonio dei nostri investimenti azionari.
Dalle analisi di quest’anno è emerso che 100 € investiti in Etica Azionario generano in un anno solo 27 Kg di CO2 equivalente, meno della quantità di CO2 generata per produrre uno smartphone (57 Kg di CO2). Un altro dato interessante è che l’81% delle aziende nel portafoglio ha intrapreso iniziative per ridurre le proprie emissioni inquinanti attraverso, ad esempio, attività di efficientamento energetico dei processi produttivi e lo sviluppo di prodotti a basso impatto ambientale.
Report di impatto
Ma c’è di più. Quest’anno, con l’obiettivo di fornire un’informativa ancora più approfondita e trasparente riguardo alla sostenibilità dei nostri fondi, abbiamo pubblicato il primo Report di Impatto.
Uno strumento che misura l’impatto sociale, ambientale e di governance degli investimenti azionari di Etica Sgr rispatto al mercato. I risultati? Il fondo Etica Azionario ha un impatto positivo più elevato rispetto al mercato di riferimento del 43% in ambito ambientale, del 28% in ambito sociale e del 21% in tema di governance.