Auto inquinanti: come disincentivare l’uso e abbattere le emissioni di CO2? La Francia dal 2021 vara un piano per disincentivare l’acquisto e il possesso dei veicoli a maggior impatto ambientale, a partire dai suv.
La proposta partita dalla “Convention citoyenne pour le climat” (CCC), l’organismo civico voluto dal presidente Macron, è stata fatta propria del ministro della Transizione ecologica, Barbara Pompili. Consiste in un sistema bonus-malus, che va a premiare i veicoli più leggeri e a disincentivare quelli più pesanti. La misura è accompagnata anche dall’esclusione delle auto a motore diesel dai cosiddetti “premi per la conversione”, equivalenti dei nostri incentivi alla rottamazione.
Questione di peso
Il criterio di discriminazione per individuare le auto inquinanti è quello del peso, che è influente nello scambio di energia e, quindi, di emissioni di anidride carbonica. Secondo il ministro Pompili basta partire dalle auto con peso superiore alle 1,8 tonnellate, che riguarda il 2% delle autovetture sul mercato, i suv appunto. I movimenti civici ed ecologisti, invece, hanno chiesto misure più stringenti, a partire dalle auto di 1,4 tonnellate.
Emissioni in risalita in Francia, anche a causa delle auto inquinanti
In Francia le emissioni di CO2 legate ai trasporti sono diminuite ininterrottamente dal 2009 fino al 2016. Anno in cui sono tornate nuovamente a salire, nonostante lo sforzo delle case automobilistiche. Ciò potrebbe essere dovuto all’aumento del peso medio dei veicoli e della loro potenza. I principali indiziati sono quindi le auto di grossa cilindrata. Secondo il WWF francese, proprio le auto inquinanti sono la seconda fonte di emissione del paese, subito dopo il settore dei trasporti aerei. Mezzi che complessivamente emettono in media il 20% in più di gas serra rispetto al resto delle auto. Inoltre, a parità di chilometri percorsi, l’impronta di carbonio di un suv durante il suo intero ciclo di vita è di ben cinque volte superiore ad una berlina elettrica.
Auto inquinanti finora poco penalizzati
Finora sul mercato francese i suv erano solo leggermente penalizzati, limitando le penalizzazioni alle emissioni di scarico di inquinanti, senza tenere conto dell’energia necessaria per produrli o per guidarli. E anche il “malus” all’acquisto, cioè l’ulteriore aggravio di costo per il cittadino, è stato poco dissuasivo. Nel 2019 solo sul 5% delle auto vendute, a fronte di un prezzo medio di 20mila euro, si è applicato un malus superiore ai 1.000 euro.
I veicoli elettrici e ibridi plug-in saranno esenti dalla penalizzazione legata al peso, nonostante la loro maggiore impronta di carbonio, grazie alle minori o nulle emissioni inquinanti di NOx (ossidi di azoto) e PM (particolato).
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