Armi nucleari: crescono gli investimenti nel mondo. Etica Sgr li esclude da sempre

Finanziamento delle aziende che producono armi nucleari: il progetto “Don’t bank on the Bomb[1] esamina gli investimenti nel settore. Etica Sgr  li esclude da sempre.

Il finanziamento delle aziende che producono armi nucleari

«Ogni investimento rappresenta una scelta. Ogni investimento è un’opportunità per costruire un futuro migliore. Per l’investitore è la possibilità di aumentare il reddito, preparare il futuro, generare ricchezza. Per le aziende è la possibilità di generare il capitale per mantenere il vantaggio nel mercato, per sviluppare nuovi concetti, per arrivare al livello successivo». L’incipit del rapporto a cura di Don’t Bank on the Bomb, intitolato Shorting our security – Financing the companies that make nuclear weapons[2] (in italiano: Corto circuito nella nostra sicurezza – Il finanziamento delle aziende che producono armi nucleari), è netto e illumina lo scenario, ma va oltre.

Nucleare

Poche righe dopo il rapporto sottolinea che il campo di gioco della finanza non può essere delimitato dal solo rapporto tra investimenti e profitto. «In un mondo che sta affrontando minacce alla propria esistenza, altri fattori sono parte dell’ottemperanza al dovere fiduciario di un istituto e devono essere considerati quando si prendono decisioni di investimento. Con trilioni di dollari di ricchezza in movimento costante nel mercato della sostenibilità, gli investimenti non solo “possono” fare del bene, ma “devono” farlo».

I numeri

Il documento, frutto del lavoro di numerosi analisti e organizzazioni (ICAN, PAX, Profundo) all’interno del progetto Don’t Bank on the bomb, esamina gli investimenti effettuati in società che operano direttamente nel settore delle armi nucleari. E ci dice che il numero di investitori continua a scendere, ma la quantità di denaro immesso è in aumento. E, pur sapendo che molti produttori di armi nucleari svolgono anche attività commerciali diverse e che, talvolta, chi investe su di essi non ha modo – né l’assoluta volontà – di garantire come verrà utilizzato il denaro dei risparmiatori, il dato generale è allarmante.

Tra gennaio 2017 e gennaio 2018, oltre 748 miliardi di dollari sono stati riversati nelle principali 18 società che producono armi nucleari. E gli investimenti sono cresciuti complessivamente del 42% rispetto alla precedente indagine, quando la cifra si era fermata a 325 miliardi di dollari. Stiamo parlando di 748 miliardi di dollari che provengono dal patrimonio di ben 325 istituti finanziari di 28 Paesi diversi (tre in più rispetto al precedente report Don’t Bank on the bomb). E, anche se il numero di enti che ha deciso di abbandonare questo tipo di operazioni è arrivato a 94 (rappresentanti di almeno 55,5 milioni di dollari d’investimenti), tale perdita viene abbondantemente compensata. Ciò grazie a una nuova pattuglia di 90 istituti, che hanno iniettato 107,8 milioni di dollari nell’industria bellica nucleare.

Etica Sgr dice no al nucleare

L’accurata selezione dei titoli che compongono il portafoglio dei fondi comuni di investimento è un aspetto caratterizzante di Etica Sgr. I fondi comuni di Etica Sgr investono da sempre in imprese e Stati che adottano pratiche virtuose dal punto di vista ambientale, sociale e di buon governo aziendale. Tutti gli emittenti analizzati sono sottoposti a un doppio screening, con l’obiettivo di individuare i paesi più virtuosi dal punto di vista socio-ambientale e le aziende più attente alla sostenibilità e al benessere collettivo.

Il processo di selezione dei titoli prevede l’applicazione di una serie di criteri di esclusione, tra cui il coinvolgimento nell’attività di produzione di energia nucleare e di produzione di armamenti, incluso quello nucleare. Quindi sono escluse dal nostro investimento tutte le imprese che si occupano di generazione di energia da centrali nucleari e tutte le imprese che producono armi nucleari, parti di esse o che ne forniscono servizi per la produzione.


Si prega di leggere le Avvertenze.

Note e riferimenti:

[1] Don’t Bank on the Bomb è un progetto coordinato da PAX. PAX lavora per costruire società pacifiche in tutto il mondo. PAX riunisce persone che hanno il coraggio di difendere la pace. Tutti coloro i quali credono nella pace possono contribuire. www.paxforpeace.nl

[2] Il rapporto è stato preparato sulla base di ricerche condotte da PAX e Profundo, una società di consulenza di ricerca economica che analizza le filiere produttive, le istituzioni finanziarie e questioni di responsabilità sociale delle imprese. Editore del rapporto: Snyder. Principali autori del rapporto: Snyder.

 

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