Volatilità: le strategie di investimento per ridurla. Se ne parla nella trasmissione Asset Management su Le Fonti TV, condotta da Angela Maria Scullica con Paolo Capelli, Responsabile Risk Management di Etica Sgr.
Paolo Capelli è anche l’autore della metrica Rischio ESG, una metodologia proprietaria che calcola il rischio derivante da fattori ambientali, sociali e di governance al fine di quantificare l’impatto sulle performance dei titoli di un fondo comune d’investimento.
Paolo Capelli ha colto l’occasione anche di parlare dell’approccio di Etica Sgr. La società, fin dal 2000, si pone l’obiettivo di creare per i risparmiatori opportunità di rendimento in un’ottica di medio-lungo periodo, puntando all’economia reale e premiando emittenti (Stati e imprese) più attenti a temi ambientali, sociali e di governance (ESG).
La volatilità agostana
Come spesso accade, agosto è stato un mese che ha registrato picchi di volatilità. Anche il 2019 ha confermato questo trend, in particolare per le seguenti cause: la guerra dei dazi, la crisi di governo italiana e la Brexit.
In realtà la volatilità di solito si calcola nell’arco di un anno. Comprendendo il mese di agosto, bisogna dire che portafogli azionari, obbligazionari e misti hanno registrato tutti un significativo aumento di volatilità. Per esempio un portafoglio azionario conservativo che a fine luglio registrava un VaR (Value-at-Risk) di 1,5, a fine agosto registrava 1,7.
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Che cos'è il VaR
Il Value at Risk (VaR) è una misura del rischio di mercato associato ad un’attività finanziaria. Esso rappresenta, su un dato orizzonte temporale (solitamente pari ad 1 giorno o a 10 giorni) e con un dato livello di probabilità o confidenza statistica (solitamente pari al 95% o al 99%), la perdita massima ipotizzabile derivante dalla detenzione dell’attività finanziaria oggetto di valutazione
La volatilità di settembre
Settembre è iniziato con un calo deciso di volatilità. Per il mercato obbligazionario da segnalare il varo del nuovo Governo, che ha segnato una discesa importante dello spread tra BTP e Bund. La volatilità è diminuita anche nel mercato azionario, perché alcuni dei motivi che avevano alimentato i picchi agostani sono rientrati.
Trump si è mostrato più accomodante, le elezioni presidenziali si avvicinano e certamente non vorrà che gli americani entrino nell’urna con il mercato in territorio negativo. Altre situazioni che potevano aumentare il rischio sono state in parte disinnescate, come per esempio Hong Kong e le paure di una possibile recessione globale.
Alcuni elementi da tenere sott’occhio
Ci sono ancora degli elementi non pienamente risolti. Forse è più nei numeri che nella sostanza, però i dati della Germania inducono a essere un po’ meno ottimisti sull’Europa.
Negli USA resta la dicotomia tra ciò che dice il Presidente e Fed, una situazione che prima o poi dovrà essere risolta e che si traduce in una turbolenza latente sui mercati.
Quali sono le strategie che possono essere applicate per la gestione della volatilità
Etica Sgr ha scelto la strategia dell’investimento sostenibile e responsabile, mossa dalla convinzione che analizzare e selezionare imprese e Stati con questo approccio sia un fattore importante per la creazione di valore nel lungo periodo e per mitigare i rischi finanziari e reputazionali.
Tutti gli strumenti finanziari che compongono i fondi sono selezionati sulla base di un’accurata analisi degli emittenti. La selezione avviene sia per esclusione di settori controversi (quali ad esempio il settore petrolifero, gli armamenti, l’energia nucleare, il gioco d’azzardo) sia individuando gli emittenti migliori dal punto di vista ESG (dall’inglese “environmental, social and governance”).
Numerosi studi accademici hanno dimostrato che l’investimento sostenibile e responsabile è in grado di generare performance competitive rispetto al mercato e, in periodi di forte volatilità, consente di mitigare il rischio finanziario rispetto a investimenti tradizionali.
Con il suo approccio sempre innovativo sul tema, Etica Sgr ha realizzato una metodologia proprietaria: il Rischio ESG. Questa metrica si pone l’obiettivo di misurare ex ante il rischio derivante da fattori riconducibili a problematiche di natura ESG, integrandolo al calcolo del rischio finanziario.
L’importanza di questa metrica è stata confermata da robuste evidenze che dimostrano, per tutte le asset class e per tutti i settori e i Paesi, una stretta connessione tra il rischio finanziario, rappresentato dal VaR non diversificato (una delle possibili misure di perdita potenziale di una posizione di investimento in un certo orizzonte temporale) e il rischio extra-finanziario, rappresentato dalle tematiche ESG.
La gestione dei rischi
Secondo i dati del 2019 del World Economic Forum, che monitora i principali rischi globali per tipologia, negli ultimi 10 anni, si è registrato un passaggio da una prevalenza di rischi di genere economico (2009-2010) a una sempre maggiore frequenza di rischi ambientali e sociali, in particolar modo dal 2017 ad oggi. Non solo i rischi sono diventati più ricorrenti, ma anche più rilevanti per l’ampiezza dei danni che possono provocare.
Gli eventi recenti di cronaca finanziaria documentano infatti che l’irresponsabilità sociale e ambientale espone le aziende a gravi rischi, come quelli reputazionali e operativi, con impatti diretti dal punto di vista economico in termini di rendimenti finanziari delle imprese.
La Commissione Europea si sta muovendo molto per promuovere la sostenibilità nel sistema finanziario, affinché assolva al suo ruolo di “motore dell’economia” per perseguire uno sviluppo sempre più sostenibile e responsabile, e perché rappresenta un’opportunità in ottica di mitigazione del rischio per investitori e risparmiatori.