Tassonomia, un importante passo avanti è stato compiuto sulla strada della regolamentazione UE degli investimenti sostenibili.
Il 18 giugno 2020 il Parlamento Europeo riunito in sessione plenaria ha approvato la cosiddetta “Tassonomia” della Commissione Ue: le regole per stabilire quali attività economiche possano definirsi sostenibili.
La Tassonomia per spingere gli investimenti verdi
«Boosting green investments» ovvero spingere gli investimenti sostenibili sui temi ambientali, è questo lo scopo finale della Tassonomia per l’Europarlamento. Stabilire chiari criteri “verdi” europei per gli investitori è la chiave per raccogliere più finanziamenti pubblici e privati, in modo che l’UE possa diventare carbon neutral entro il 2050, come stabilito nel Green Deal europeo, e per prevenire il “greenwashing”, ovvero quella strategia di comunicazione finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale.
Attraverso la Tassonomia si intende favorire la raccolta di 260 miliardi di euro all’anno di investimenti extra che la Commissione ritiene necessari per raggiungere gli obiettivi climatici fissati per il 2030.
Gli obiettivi e criteri
La tassonomia individua sei obiettivi ambientali e climatici:
- mitigazione del cambiamento climatico;
- adattamento al cambiamento climatico;
- uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
- transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
- prevenzione e controllo dell’inquinamento;
- protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.
Per essere eco-compatibile, un’attività deve soddisfare i seguenti criteri:
- contribuire positivamente ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali;
- non produrre impatti negativi su nessun altro obiettivo;
- essere svolta nel rispetto di garanzie sociali minime (per esempio, quelle previste dalle linee guida dell’OCSE e dai documenti delle Nazioni Unite).
Roadmap
La Tassonomia è entrata ufficialmente in vigore in seguito alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Europea (il 22 giugno 2020).
Entro fine 2020 la Commissione dovrà approvare e pubblicare gli atti delegati che conterranno una prima parte dei criteri tecnici di selezione delle attività da considerare sostenibili per le attività di transizione e di abilitazione.
Il 31 dicembre 2021 il primo blocco di criteri tecnici di selezione delle attività da considerare sostenibili diventerà operativo. Da quel momento chi proporrà investimenti sostenibili e responsabili (SRI) dovrà indicare la percentuale di allineamento alla Tassonomia del proprio portafoglio investito.
La Tassonomia entra in anticipo nelle label dei fondi
Al di là degli obblighi di legge, c’è chi sta già integrando la Tassonomia UE nei criteri di selezione di prodotti finanziari sostenibili. Le regole europee sulle attività green sono infatti entrate per la prima volta nei criteri di assegnazione di alcune “etichette” per i prodotti finanziari sostenibili.
A rivelarlo è l’aggiornamento di giugno sul “Mercato europeo delle label per il mercato finanziario” realizzato dall’osservatorio di Novethic, società francese di analisi di sostenibilità.
La ricerca conferma il trend di crescita esponenziale del numero di fondi alla ricerca di un’etichetta: sono arrivati ormai attorno a quota 1.000 a livello continentale (936). Un trend che, spiega la società francese «non si traduce in omogeneità degli standard».
Ma Novethic rileva anche come «il mercato europeo sia già sotto l’influenza dei nuovi framework per la finanza sostenibile creati dalla UE: la Tassonomia e le regole di trasparenza previste per i fondi sostenibili. Tre delle label considerate dall’osservatorio stanno anticipando questi nuovi standard e hanno già iniziato a integrare la Tassonomia europea». Queste label chiederanno ai fondi di verificare i propri investimenti (nelle aziende) secondo la sostenibilità indicata da Bruxelles.
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