Aumenta la sensibilità dei risparmiatori italiani sulle tematiche ambientali, questa è la buona notizia. Tuttavia nel 2019 ancora solo un risparmiatore su quattro (il 26%) sceglie prodotti di investimento sostenibile e responsabile. È questa una delle principali evidenze che emerge dall’indagine “Risparmiatori italiani e cambiamento climatico”. Lo studio è stato realizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile e Doxa, con il contributo di Etica Sgr.
L’indagine è stata presentata durante la conferenza di apertura dell’ottava edizione della Settimana SRI, l’evento master in Italia dedicato all’investimento sostenibile e responsabile (SRI) con la presenza del Presidente di Etica Sgr, Ugo Biggeri. L’obiettivo è analizzare il grado di consapevolezza degli investitori italiani sulla rilevanza dei temi ambientali nelle scelte finanziarie e la loro propensione a sottoscrivere prodotti che integrano considerazioni di sostenibilità, in particolare sui temi ambientali. Vediamo insieme tutti i principali risultati.
Atteggiamento dei risparmiatori italiani rispetto all’ambiente
La ricerca evidenzia che una parte dei risparmiatori italiani si è attivata nel quotidiano per adottare comportamenti di consumo virtuosi. Presenta, inoltre, una certa sensibilità per i temi ambientali nelle scelte finanziarie. Stando alla rilevazione, per la maggioranza delle persone che hanno investito più di mille euro nell’ultimo anno, l’attenzione delle aziende alla sostenibilità ambientale è abbastanza o molto rilevante (59%).
Oltre il 60% dei risparmiatori ha modificato i propri comportamenti in ottica di sostenibilità ambientale, prestando particolare attenzione alla raccolta differenziata, all’utilizzo di lampadine Led e alla riduzione degli sprechi. Le emergenze ambientali che preoccupano di più (citate da 1 risparmiatore su 2) sono: l’aumento delle temperature e il conseguente scioglimento dei ghiacciai, insieme all’inquinamento atmosferico e marino.
Abitudini di investimento e finanza sostenibile
Tra i risparmiatori italiani uno su tre considera rilevanti i temi ambientali: il 31% è infatti disponibile ad aumentare le masse investite in prodotti finanziari attenti a questi aspetti.
Tuttavia, indipendentemente dal grado di sensibilità ambientale, quasi il 60% degli intervistati concorda sul fatto che le tematiche ambientali, sociali e di governance non sono tenute nella giusta considerazione da parte degli operatori bancari e finanziari. Questo nonostante i prodotti SRI (acronimo inglese di Sustainable and Responsible Investment) accrescano i profitti secondo il 47% dei risparmiatori e riducano i rischi secondo il 37%.
I principali temi che i risparmiatori italiani associano agli investimenti sostenibili e responsabili sono:
- la tutela ambientale (per il 55% dei risparmiatori);
- gli aspetti sociali (per il 30%),
- la governance (per l’8%) e
- la dimensione finanziaria (per il 7%).
Tra i risparmiatori italiani che hanno sottoscritto prodotti SRI, uno su quattro dichiara che la presenza di politiche a supporto dell’ambiente da parte delle aziende in cui investono i fondi è stata molto rilevante per le scelte finanziarie. La conoscenza dell’offerta di finanza sostenibile, però, si conferma ridotta: il 43% dei risparmiatori non ha mai sentito parlare di prodotti SRI.
Risparmiatori italiani e prodotti SRI
La diffusione degli investimenti sostenibili e responsabili rimane ancora limitata: tra i risparmiatori italiani solo uno su quattro ha sottoscritto prodotti SRI.
Le cause principali della mancata sottoscrizione si confermano:
- la limitata conoscenza delle caratteristiche dei prodotti (citata dal 47% dei risparmiatori);
- l’assenza di una pubblicità adeguata (36%);
- una promozione insufficiente da parte di operatori finanziari (24%) e consulenti (19%).
Si osservano, tuttavia, segnali incoraggianti da parte della rete di vendita: rispetto al 2018, la quota di risparmiatori a cui gli operatori hanno proposto investimenti sostenibili è salita di 9 punti percentuali. Al contrario, l’informazione sulla finanza sostenibile in Italia rimane carente per il 56% degli intervistati (60% nel 2018).
La sostenibilità è scritta nel “DNA” di Etica Sgr
Noi di Etica Sgr siamo convinti che l’investimento sostenibile e responsabile possa avere un ruolo chiave nel processo di transizione verso un modello di sviluppo più sostenbile. Infatti per raggiungere gli obiettivi definiti con l’accordo di Parigi è fondamentale che i capitali, sia privati sia istituzionali, vengano correttamente indirizzati verso imprese e Stati che mostrano forti performance ambientali e sociali. L’obiettivo è posizionarsi, in modo proattivo, ad affrontare i cambiamenti in atto.
“Il cambiamento climatico è diventato un’urgenza. Più il tempo passa, più le azioni da fare diventano necessariamente drastiche. Quindi l’urgenza non è nei cambiamenti, ma nelle azioni che dovremmo fare per mitigarli e contrastarli.” Ugo Biggeri – Presidente di Etica Sgr
Fin dalla nascita – quasi venti anni fa, Etica Sgr è stata impegnata sul fronte della sostenibilità proponendo ai risparmiatori italiani esclusivamente fondi comuni di investimento sostenibili e responsabili. Con approccio sempre innovativo, recentemente Etica Sgr ha ampliato la sua gamma prodotti lanciando il fondo comune di investimento Etica Impatto Clima, focalizzato sul tema del cambiamento climatico e che si pone l’obiettivo primario di facilitare la transizione verso una economia a basso impatto di carbonio.
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