Ricehouse è una startup innovativa e società benefit che trasforma gli scarti derivanti dalla lavorazione del riso in materiali naturali per la bioedilizia. Dal riso alle case, attraverso un processo di recupero e riutilizzo, esempio perfetto di economia circolare.
Ricehouse, un riferimento per l’edilizia sostenibile
Ricehouse è stata fondata nel 2016 da Tiziana Monterisi (architetta specializzata in architettura bio-ecologica) e Alessio Colombo (geologo). É anche società benefit, cioè in aggiunta agli obiettivi economici, punta ad avere un impatto positivo sulla società, promuovendo un cambiamento responsabile.
In pochi anni di attività si è già aggiudicata diversi prestigiosi riconoscimenti, fra cui B Heroes 2020 nella categoria GreenTech, il Premio Speciale Repower 2019, la selezione al Premio Gaetano Marzotto 2019 tra le startup vincitrici di un percorso di accelerazione Impact Hub Acceleration, il CasaClima Startup Awards 2018, oltre al Premio Sviluppo Sostenibile 2018 per la categoria Edilizia Sostenibile.
Perché questo investimento?
a|impacte il fondo di venture capital promosso da Etica Sgr e Avanzi SB SpA , ha scelto di puntare su un’azienda dalle elevate potenzialità, in un settore, quello della bioedilizia, ad alto tasso di crescita, nel nostro Paese e all’estero. Tematiche ambientali, quali l’efficienza energetica e l’economia circolare, sono determinanti e lo saranno sempre più nei prossimi anni. Lo conferma il recente Green Deal europeo, l’ambizioso programma ambientale lanciato dalla Commissione Europea, che si pone come principale obiettivo quello di far diventare l’Europa il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050.
«Vogliamo diventare un punto di riferimento internazionale per il mondo della bioedilizia e dell’architettura sostenibile, proponendo prodotti leggeri, durevoli, atossici e completamente naturali – ha dichiarato Tiziana Monterisi, fondatrice e CEO di Ricehouse – gli scarti della filiera produttiva, lungi dall’essere privi di valore, possono essere riutilizzati con consapevolezza e intelligenza per dare vita a prodotti innovativi capaci di trasformare e migliorare un settore consolidato come quello dell’edilizia».
«Siamo molto contenti dell’ingresso nel capitale di Ricehouse – ha aggiunto Matteo Bartolomeo, AD di a|impacte – La società è un esempio convincente di innovazione circolare: scarti della filiera agroalimentare che diventano prodotti per la bioedilizia ad alto risparmio energetico».
Sostenibilità sociale, ambientale ed economica | Le Torri di via Russoli a Milano
Ricehouse è stata ed è protagonista di un progetto che mostra quanto possano essere interconnessi gli aspetti ambientali e sociali: la riqualificazione delle torri di via Russoli a Milano. Il piano ,“Rigenerazione sociale e urbana delle torri di via Russoli”, nasce nel 2016 dalla determinata volontà degli inquilini, che hanno attivamente coadiuvato il team di progettisti di Ricehouse nella creazione di soluzioni che rispondessero alle loro esigenze socio-ambientali. Questo processo partecipativo ha consentito di integrare nel progetto una visione attenta al contesto e alla fragilità della situazione sociale e ambientale in cui versavano le torri.
Il progetto si è articolato su due piani paralleli, con un approccio olistico che combina la riqualificazione energetica degli edifici con l’utilizzo di tecnologie a bassissimo impatto ambientale, e la creazione di spazi comuni dedicati a giardini e orti sociali sulle coperture piane. Questi spazi non solo hanno contribuito alla riduzione dell’impronta ecologica delle torri, ma hanno favorito e favoriscono lo sviluppo di comunità attraverso attività di coltivazione condivisa e scambi di prodotti locali, realizzati in collaborazione con cooperative sociali.
L’intervento ha avuto un forte valore simbolico, poiché ha posto al centro la periferia urbana come luogo di trasformazione e rigenerazione. Le torri di via Russoli sono un modello di come i quartieri marginalizzati possano essere protagonisti di un cambiamento sostenibile, dove la rigenerazione urbana è al servizio del benessere collettivo e della coesione sociale.
Riso è la parola chiave che ha ispirato la riqualificazione dei quattro condomini popolari nel quartiere milanese. Come ha dichiarato Tiziana Monterisi «L’obiettivo era quello di trasformare i tetti in giardini e orti. I quattro palazzi contano 187 alloggi per 400 inquilini. Miravamo al risparmio energetico prima di tutto ma anche a una riqualificazione sociale del quartiere. Con l’Università di Parigi e il Politecnico di Milano, abbiamo messo a punto un progetto ambizioso in attesa di trovare i fondi per realizzarlo. Nel frattempo l’associazione “Coltivare la città” insieme a quattro splendide signore che hanno continuato a occuparsi della risaia, hanno dato vita a corsi, laboratori e attività condivise che si svolgevano negli spazi comuni delle 4 torri di Aler, l’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale, dalla ginnastica all’uncinetto, all’inglese fino all’allestimento di una biblioteca di quartiere, con la partecipazione di 200 residenti che insieme a giovani creativi hanno prodotto anche opere d’arte andate in mostra in tutta Italia. Oggi quei luoghi sono un punto di riferimento per una vita sociale qualificata del quartiere».
Dopo aver spiegato come i fondi siano stati trovati con l’istituzione del Superbonus, il coinvolgimento di Aler Milano e il supporto di A2A, prosegue Tiziana Monterisi: «Senza ponteggi, abbiamo coperto le facciate delle torri con grandi pannelli isolanti di 3 metri per 8 in lolla di riso e un cuscino di fibra di paglia che, grazie a un’intercapedine, garantiscono la ventilazione. In una giornata ricoprivamo sei piani. Il cantiere è durato un anno per 15 mila mq complessivi di facciate. La collaborazione degli inquilini è stata pressoché totale. Sono stati cambiati i serramenti, le tapparelle, e piazzato un impianto fotovoltaico che fornisce la luce alla parti comuni e il funzionamento degli ascensori. Così abbiamo portato i condomini in classe A+4, al riparo dal caldo e dal freddo».
Il riso non solo come risorsa naturale, ma simbolo potente di connessione tra natura e architettura, a rappresentare il seme di un processo di crescita e sviluppo sociale che porti equilibrio tra il costruito e l’ambiente. In questo contesto, l’architettura diventa lo strumento per promuovere una convivenza armoniosa tra natura e uomo, generando impatti positivi sia sul piano ecologico che su quello sociale.
Si prega di leggere le Note legali.