Investire in fondi etici e responsabili, perché? Stiamo assistendo a un vero e proprio boom: i fondi cosiddetti sostenibili e responsabili sono oltre 3mila in Europa, ogni trimestre la raccolta riguarda 100 miliardi di euro, la crescita a livello globale è del +170% dal 2015.
Che cosa significa investire responsabilmente?
Chi investe in modo responsabile persegue ovviamente un rendimento e, contemporaneamente, un impatto positivo ambientale, sociale e di governance (ESG, da enviromental, social and governance).
Questo almeno in linea generale. Nel dettaglio poi il concetto di investimento responsabile si può declinare in modi diversi. Fino a pochi mesi fa non esisteva una definizione univoca di “investimento sostenibile e responsabile” (SRI, Sustainable Responsible Investing è l’acronimo in inglese). Ogni agenzia di rating ESG, ogni gestore finanziario, ogni fondo di investimento applicava i suoi criteri e la sua metodologia nella selezione del portafoglio di imprese e di stati.
Oggi una definizione esiste. L’ha introdotta per la prima volta il Regolamento europeo 2019/2088 (Sustainable Finance Disclosure Regulation – SFDR) sulla trasparenza degli investimenti sostenibili, entrato in vigore il 10 marzo scorso.
Investimenti ESG in crescita (nonostante la pandemia)
Il coronavirus non ha intaccato la crescita del comparto. Anzi, dallo scoppio della pandemia, green bond e fondi che integrano criteri ESG si sono dimostrati più resilienti. Lo ha rivelato la Banca Centrale Europea (BCE), nella Financial Stability Review, pubblicata a fine novembre.
Per i ricercatori che hanno redatto il documento «la resilienza degli strumenti di finanza verde durante le recenti turbolenze del mercato suggerisce che gli investitori non devono sacrificare le prestazioni per favorire la transizione verso un’economia più verde».
Perché investire in fondi etici/1: per il Pianeta e le persone
Perché oggi un investitore dovrebbe scegliere i fondi etici? Le risposte sono molte. Il livello di attenzione per l’ambiente e il cambiamento climatico è molto aumentato negli ultimi anni. Nel 2015 Papa Francesco ha scritto Laudato si’ rilanciando un dibattito sull’importanza della riconciliazione tra umanità e natura. Nel 2018 il premio Nobel per l’Economia è stato assegnato a William Nordhaus e Paul Romer, due studiosi americani che hanno approfondito rispettivamente l’interrelazione tra i cambiamenti climatici e l’economia e l’innovazione e la crescita a lungo termine. E poi i giovani, stimolati dall’attivista svedese Greta Thunberg, hanno fatto propri i temi dello sviluppo green e della lotta al cambiamento climatico in tutto il mondo.
La pandemia e le restrizioni hanno poi innalzato il livello di attenzione sulla tematica sociale soprattutto in seguito alle innumerevoli implicazioni sulla salute, i diritti umani, il lavoro, l’equità e la giustizia.
Perché investire in fondi etici/2: per le performance
A beneficiare di un approccio che considera i fattori ESG sono anche le performance dei fondi di investimento responsabili. Si può affermare che avere un approccio all’investimento che considera anche tematiche extra finanziarie è potenzialmente premiante nel lungo periodo.
Secondo uno studio Morningstar del 2020 su circa 4.900 fondi ed Etf domiciliati in Europa, nell’ultimo decennio circa il 59% dei fondi sostenibili ha battuto i corrispondenti tradizionali (il dato considera solo quelli sopravvissuti negli ultimi dieci anni a fine 2019). Anche durante il forte calo dei listini generato dai timori per la pandemia di Covid-19, si sono comportati meglio dei tradizionali.
Le aziende responsabili sono più resilienti alle crisi
Nello studio di Morningstar si legge che le «società con alti punteggi ESG tendono ad avere bilanci più solidi e un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti, caratteristiche che le rendono più resilienti nelle fasi di crisi dei mercati» e ancora che le aziende che «prestano attenzione non solo agli interessi degli azionisti, ma a quelli di tutti gli stakeholder (lavoratori, fornitori, comunità locali ecc., ndr), hanno delle strategie più robuste per affrontare le sfide ambientali e più bassi livelli di controversie. Molte di queste imprese sono meglio equipaggiate per affrontare periodi di incertezza».
La spinta dal Green Deal UE
C’è da considerare anche il fatto che i governi delle maggiori potenze industriali stanno investendo molto sulla sostenibilità.
Basti pensare al Green Deal europeo, il pacchetto di misure con cui l’UE ha l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2050, mobilitando investimenti per un totale di circa mille miliardi di euro.
Una mole di investimenti che non potrà che avvantaggiare le imprese che mettono in primo piano le tematiche ambientali e sociali e, di conseguenza, gli investitori che puntano su di esse, grazie ai fondi di investimento etici.
Perché investire in fondi etici/3: per un maggiore controllo del rischio
Ma non è tutto. I fondi responsabili “piacciono” anche perché gestiscono il rischio in modo più attento ed efficiente rispetto ai fondi “tradizionali”. Ogni investimento comporta una componente di rischio. Anzi, rischio e rendimento di solito viaggiano di pari passo: il rendimento atteso è maggiore per gli investimenti che comportano un rischio superiore.
Gli investimenti responsabili tendenzialmente presentano un rischio inferiore: scartare le imprese che non rispettano gli standard in materia ambientale, sociale e di governance riduce, infatti, il rischio di natura ESG del portafoglio. È ormai assodato che imprese che non prestano attenzione all’ambiente e ai diritti umani sono maggiormente esposte a scandali, con potenziali conseguenze per l’andamento del titolo sui mercati azionari, e a possibili sanzioni (per il mancato rispetto di normative ambientali o relative ai diritti umani).
Più resistenti alla volatilità
Gli operatori SRI sono in grado di affrontare meglio le turbolenze sui mercati finanziari. Uno studio di Morningstar del febbraio del 2018, ad esempio, aveva mostrato come i fondi responsabili rispetto ai concorrenti tradizionali fossero stati in grado di gestire meglio la sorprendente volatilità sperimentata da Wall Street nelle settimane precedenti. Una regola che sarebbe confermata tuttora. «Quando arriverà la recessione e gli investitori ricalibreranno i flussi di capitale», ha scritto nel 2020 Saadia Madsbjerg, Managing Director della Rockefeller Foundation, la strategia degli investimenti responsabili «emergerà ancora più forte di quanto non sia oggi».
Il rischio ESG dell’investimento
Il concetto di “rischio ESG” è entrato a pieno titolo nella legislazione europea. Tanto che il regolamento per la rendicontazione della sostenibilità dei servizi finanziari SFDR, citato qui sopra, obbliga gli istituti finanziari a divulgare informazioni su come integrano i rischi ESG (ambientali, sociali e di governance) nel proprio investimento e come prendono in considerazione gli impatti negativi delle proprie politiche d’investimento su ambiente e temi sociali.
Etica Sgr lo fa da tempo: la selezione degli emittenti da inserire nell’universo investibile, oltre ai criteri di screening negativo e positivo, fa riferimento anche alla metrica di Rischio ESG.
Rischio ESG e Rischio E per Etica Sgr
Il Rischio ESG calcola il rischio, appunto, derivante da fattori riconducibili a problematiche ambientali, sociali e di governance, che abbiano impatto sulle performance dei titoli di un fondo comune d’investimento. Questa metrica viene utilizzata per scartare tutti gli emittenti che contribuiscono maggiormente al rischio di portafoglio e mantenere stabile il rischio di sostenibilità nel tempo.
Il Rischio E (la E sta per Environmental) è una variante del Rischio ESG e calcola il rischio derivante da fattori riconducibili prevalentemente a problematiche ambientali, che abbiano impatto sulle performance dei titoli di un fondo comune d’investimento.
La storia recente ci ha dimostrato che il rischio – e quindi la potenziale perdita di rendimento – può derivare anche da fattori riconducibili a problematiche ambientali, sociali e di governance (ESG). Eppure, fino a poco tempo fa, non esistevano misurazioni soddisfacenti per valutarle. Il Risk Management di Etica Sgr ha realizzato una metrica proprietaria dal connotato statistico e predittivo in grado di stimare ex ante il “Rischio ESG” e “Rischio E”.
Si prega di leggere le Avvertenze.
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