Guerra in Ucraina, ad un anno dall’inizio non si vedono ancora spiragli per l’apertura di una trattativa che porti alla pace. I numeri del conflitto descrivono – anche solo parzialmente – uno scenario di morte e distruzione sociale.
Dopo mesi di brutalità e sofferenza la guerra si prepara ad entrare in una nuova fase, ancora più drammatica, caratterizzata dal rischio che gli scontri si estendano in altri Paesi e da nuovi scenari di escalation nucleare, resi criticamente più reali dell’uscita della Federazione Russa da NewSTART (New Strategic Arms Reduction Treaty), il trattato bilaterale sulla limitazione delle armi nucleari firmato da Russia e Stati Uniti nel 2010.
Ucraina, un anno di guerra
Ma quale è oggi, dopo dodici mesi di guerra, la situazione in Ucraina? La massiccia distruzione di infrastrutture civili in tutto il Paese ha decimato i servizi essenziali: energia, approvvigionamento idrico e riscaldamento. L’accesso ai servizi sanitari è stato fortemente limitato, in particolare nelle aree vicine al fronte. Secondo il sistema di sorveglianza dell’OMS, nel 2022 sono avvenuti 763 attacchi a strutture sanitarie.
Le minacce da mine e altri ordigni esplosivi sono aumentate. L’Ucraina infatti, già da prima dell’invasione su vasta scala della Russia, compariva tra i territori più contaminati al mondo da mine antiuomo. Le autorità ucraine hanno riferito che le aree contaminate da mine ed esplosivi sono aumentate di dieci volte dall’inizio della guerra, arrivando a coprire circa il 30% del territorio del Paese.
La guerra ha anche causato immensi traumi mentali, in particolare sui bambini. L’OMS ha riferito che, anche dopo la fine della guerra, almeno 9,6 milioni di persone potrebbero avere problemi di salute mentale permanenti.
Le vittime civili della guerra in Ucraina
Il bilancio ufficiale delle vittime tra i civili, dal 24 febbraio 2022 al 15 febbraio 2023, è di 8.006. La stima delle persone gravemente ferite è invece di 13.287. Purtroppo, come ha ripetuto più volte l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani (OHCHR), è assai probabile che il numero reale sia sostanzialmente più alto poiché il processo di verifica ha dovuto affrontare sfide immense, tra cui la mancanza di accesso alle aree sotto il controllo militare della Federazione Russa. In totale le vittime confermate tra i minori sono 487 e 954 i feriti. Anche in questo caso i numeri reali sono notevolmente più alti.
Il rischio di violenza di genere, compresa la violenza sessuale legata ai conflitti, è aumentato in modo esponenziale. Il deterioramento della situazione economica in tutto il paese ha anche aumentato le vulnerabilità e i rischi di sfruttamento, tratta e violenza, in particolare per le donne. Si stima che nel 2022 circa 3,7 milioni di persone in Ucraina avranno bisogno di servizi per prevenire la violenza di genere o sostenere i sopravvissuti.
La guerra ha innescato un movimento senza precedenti di civili all’interno dell’Ucraina, con circa 5,6 milioni di sfollati interni a inizio 2023 e 8.087.952 milioni di rifugiati registrati in tutta Europa. Una persona su 5 su una popolazione complessiva di 43 milioni ha lasciato l’Ucraina. L’Italia ha accolto 169.837 persone per la maggior parte donne, anziani e minori.
Le armi non possono generare in nessun modo un impatto sociale positivo
Il Gruppo Banca Etica è nato anche grazie alla spinta del movimento pacifista italiano e in Etica Sgr, fin dalla nascita, abbiamo cercato di tradurre in pratica finanziaria il rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Da sempre escludiamo dagli investimenti dei fondi attività e società legate agli armamenti o in imprese che hanno legami con la produzione ed il commercio delle armi. Siamo convinti che demilitarizzare i rapporti tra gli Stati e far crescere una cultura del dialogo non armato può aiutare a trovare altri modi per risolvere quelle controversie internazionali che rischiano di diventare pretesto per la guerra. Etica Sgr ha, da sempre, un posizionamento chiaro sulla guerra: il settore degli armamenti non può generare in nessun modo un impatto sociale positivo
La guerra non finisce mai. Anche una volta cessato il fuoco, anche dopo le strette di mano e gli accordi, la guerra continua a mietere vittime. Lo fa ancora direttamente con le armi, con l’eterno presente delle mine antiuomo e indirettamente, perché una volta finita la guerra le case, gli ospedali e le strade rimangono distrutti, le infrastrutture danneggiate, l’acqua potabile continua a mancare, cosi come il riscaldamento e l’elettricità, lasciando la popolazione esposta al gelo, alle epidemie, alla carenza di farmaci e strutture sanitarie. Anche quando gli eserciti abbandonano le zone del conflitto la guerra rimane nella mente delle persone ed è causa di profondissimi traumi psicologici e problemi di salute. Per queste ragioni, l’unico vero modo per fermare una guerra, è non iniziarla mai.
I fondi etici di Etica Sgr non investono in aziende russe e bielorusse, così come nei titoli di Stato di questi due paesi. Ad oggi, è sospeso l’investimento dei fondi in titoli appartenenti al settore finanziario (con l’eccezione di alcuni Green Bond per il fondo Etica Impatto Clima), fortemente impattato dalla volatilità di questi mesi. Questo fa sì che le maggiori banche esposte sulla Russia non siano presenti nell’universo investibile dei fondi di Etica Sgr.
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