Giornata Mondiale dell’Ambiente: nel 2021 cade il 5 giugno e il tema è il “Ripristino degli Ecosistemi”. Obiettivo: prevenire, fermare e invertire i danni inflitti agli ecosistemi del Pianeta, cercando di passare dallo sfruttamento della natura alla sua guarigione.
Ambiente e cambiamento climatico dovrebbero essere priorità per le agende politiche di tutto il mondo. È importante ricordarlo anche, anzi tanto più, nel mezzo dell’attuale pandemia. Il rischio è che la gravità della crisi sanitaria ed economica provocata dal Covid-19 porti a mettere in secondo piano queste tematiche.
Cos’è un ecosistema e perché è così importante
Un ecosistema è l’unità ecologica fondamentale, una comunità di organismi viventi di specie diverse che vivono in un particolare luogo e ambiente fisico. Tra gli organismi di un ecosistema e l’ambiente si innestano delle relazioni che danno vita a un continuo scambio di materia ed energia. Tutti i giorni usufruiamo in maniera inconsapevole dei benefici che ci offrono gli ecosistemi naturali. Si pensi, per esempio, alla regolazione del clima e della composizione dei gas atmosferici, al controllo dell’erosione, alla produzione del cibo, ai servizi offerti dall’impollinazione, la formazione del suolo.
Giornata mondiale dell’ambiente 2021, quanto vale un ecosistema?
Il Programma ambientale (UNEP) e l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite hanno elencato gli elementi che definiscono l’importanza degli ecosistemi. E hanno fatto una stima del loro valore economico. Foreste, mangrovie e torbiere assorbono fino a un terzo delle emissioni di CO2. Terreni sani possono far crescere piante di miglior qualità, permettendo di alimentare un numero crescente di persone (entro il 2050 si stima che la popolazione mondiale toccherà quota 9 miliardi), senza dover abbattere altre foreste. Benefici stimati in circa 125 trilioni di dollari, che, scrive la Fao, “non sono adeguatamente contabilizzati nelle politiche economiche. Il che significa che non vi sono investimenti sufficienti per la protezione e la gestione degli ecosistemi”.
Il prodotto lordo dell’ecosistema
La quantificazione del valore economico degli ecosistemi ha iniziato a occupare un posto nelle agende politiche internazionali e nelle politiche ambientali delle Nazioni Unite nel 2005, quando è stato creato il Millennium Ecosystem Assessment Report.
La commissione statistiche dell’Onu ha cominciato a studiare nuovi indici economici basati anche sul capitale naturale. E, più in generale, si è iniziato a lavorare a una contabilità economica dettagliata dei servizi degli ecosistemi. Nel 2020 è stato introdotto il prodotto lordo dell’ecosistema (Gross Ecosystem Production – GEP). Il GEP condensa in un’unica metrica monetaria il valore dei servizi dell’ecosistema da più fonti, pertanto i responsabili politici possono utilizzarlo per promuovere la crescita economica verde in combinazione con il prodotto interno lordo (PIL) e altri indicatori economici. La Cina sta utilizzando proprio il GEP per sostenere la crescita verde.
Ecosistemi a rischio
Purtroppo gli ecosistemi mondiali sono in grande pericolo. Circa un milione di specie animali e vegetali è a rischio estinzione. Fino a pochi mesi fa diversi studi stimavano che tra il 20 e il 50% degli ecosistemi oceanici e costieri sia già danneggiato. Ma un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Forests and Global Change, ha rivelato uno scenario più tragico: solo il 3% delle terre emerse sarebbe ecologicamente intatto, con una popolazione sana di tutti i suoi animali originali e un habitat non violato.
Ripristinare l’Ecosistema porta benefici economici
La Giornata del 5 giugno lancerà ufficialmente il Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino dell’ecosistema, introdotto con l’obiettivo di far rivivere miliardi di ettari: dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare.
Un obiettivo importante per l’ambiente e la natura, che porterà benefici anche alle nostre tasche. Secondo gli esperti delle Nazioni Unite, infatti, il ripristino di 350 milioni di ettari di terreno degradato tra oggi e il 2030 potrebbe generare 9 trilioni di dollari in servizi ecosistemici. E rimuovere dall’atmosfera altri 13-26 giga tonnellate di gas serra.
Rivitalizzare l’Ecosistema aiuta a prevenire malattie come il Covid-19
Un’economia del ripristino creerebbe anche milioni di posti di lavoro verdi e aumenterebbe la resilienza dell’umanità a shock e stress futuri. Rivitalizzando terreni agricoli, praterie, foreste, zone umide e torbiere, si ricostruisce la loro capacità di immagazzinare carbonio. Proteggendo così anche l’habitat per la biodiversità, aumentando la fertilità del suolo, riducendo la scarsità d’acqua e aiutando a proteggere il mondo dalle malattie zoonotiche, come Covid-19.
Risanare l’ecosistema è anche una via obbligata per affrontare e superare la pandemia di coronavirus e ridurre le possibilità di nuove crisi simili. Sono queste le conclusioni del rapporto pubblicato a fine ottobre 2020 da IPBES. Il documento dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services, massima autorità scientifica su natura e biodiversità, descrive in modo dettagliato i nessi tra declino della biodiversità e pandemie.
115 Paesi impegnati a ripristinare 1 miliardo di ettari
La buona notizia è che 115 Paesi si sono impegnati a ripristinare fino a 1 miliardo di ettari di terra: un’area più o meno delle dimensioni della Cina.
Lo dice uno studio pubblicato lo scorso anno dall’Agenzia olandese per la valutazione ambientale. Questo documento ha rilevato che i 115 Paesi si sono impegnati a ripristinare la Terra in base ad almeno una delle tre principali convenzioni ambientali internazionali:
- neutralità del degrado del suolo in coerenza agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs);
- contributi determinati sul clima a livello nazionale in coerenza con l’accordo di Parigi e strategie nazionali sulla biodiversità;
- piani d’azione per ripristinare le terre degradate e disboscate in coerenza alla Bonn Challenge.
Il ripristino degli ecosistemi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile
Le azioni per il ripristino dell’ecosistema sono fondamentali anche per raggiungere altri importanti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu: la lotta al cambiamento climatico (obiettivo n.13), lo sradicamento della povertà (n. 1), la conservazione della vita sott’acqua e sulla terra (obiettivi n. 14 e 15).
Proprio sulla base degli obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Onu, Etica Sgr misura ogni anno l’impatto ambientale e sociale dei propri investimenti. Ogni anno infatti realizza e pubblica il Report di Impatto, lo strumento con cui Etica Sgr misura l’impatto dell’attività di selezione dei titoli e dell’attività di engagement (dialogo), realizzata con le aziende in cui investono i fondi della sgr.
Per Etica Sgr la Giornata Mondiale dell’ambiente è ogni giorno
“Il nostro Pianeta è un complesso organismo composto da acqua, terra e biodiversità. Questo equilibrio è sempre più fragile e a rischio degrado”, si legge nel Report d’impatto di Etica Sgr. E questo “organismo” a cui ci riferiamo ha molto a che fare con gli ecosistemi. Tutelarli è una priorità, sottolineata in particolare quest’anno. La buona notizia è che una combinazione responsabile di questi tre elementi (acqua, terra e biodiversità) è possibile oltre che auspicabile.
Per questo misuriamo l’impatto dei nostri investimenti su queste 3 direzioni, che contribuiscono all’obiettivo 13 tra quelli di sviluppo sostenibile stabiliti dalle Nazioni Unite: la lotta contro il cambiamento climatico. Ecco alcuni risultati:
- L’88,2% delle società in cui Etica Sgr investe si impegnano pubblicamente a ridurre l’utilizzo di acqua e ad aumentare l’efficienza idrica dei processi (rispetto al 64,66% del benchmark di riferimento). Il 36% in più dell’anno prima.
- il 96,27% delle società in cui Etica Sgr investe sviluppano iniziative per ridurre i rifiuti generati (rispetto al 76,13% del benchmark di riferimento). Il 26% in più dell’anno prima.
- Il 95,03% delle società in cui Etica Sgr investe sviluppano iniziative per ridurre l’impatto ambientale della catena di fornitura (rispetto al 69,10% del benchmark di riferimento). Il 38% in più dell’anno prima.
- Il 55,9% delle società in cui Etica Sgr investe sviluppano iniziative per la tutela della biodiversità rispetto al 42,44% del benchmark di riferimento). Il 32% in più dell’anno prima.
Una guida pratica per la Giornata dell’Ambiente
In vista della Giornata mondiale dell’Ambiente il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) ha lanciato due strumenti:
- La Guida pratica della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021 (nota anche con il nome di The Ecosystem Restoration Playbook). Questa guida di 21 pagine si rivolge a chi sia interessato al ripristino degli ecosistemi, offrendo spunti di riflessione, percorsi e consigli per agire subito a favore del Pianeta. In particolare, l’Ecosystem Restoration Playbook fornisce un’introduzione dettagliata alla vasta gamma di azioni che possono esser messe in atto fin da subito per rallentare e fermare il degrado degli ecosistemi e favorire il loro pieno recupero.
- Il sito web della Giornata Mondiale dell’Ambiente, costantemente aggiornata per consultare e vedere le ultime news su eventi e iniziative.
Si prega di leggere le Avvertenze.
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