La volatilità nei mercati finanziari internazionali e l’urgenza di ricorrere a fonti rinnovabili per superare la dipendenza energetica. Sullo sfondo, l’Europa si appresta a tracciare i confini di una Tassonomia Sociale. Approfondisce tutti questi temi Roberto Grossi, Vicedirettore di Etica Sgr, intervistato da FinancialLounge.
Il punto sui mercati finanziari: quando la volatilità tenderà a stabilizzarsi?
I fattori di incertezza nei mercati finanziari in questa fase sono:
- l’inflazione;
- il perdurare del conflitto russo-ucraino;
- gli effetti delle politiche monetarie sulle prospettive di crescita economica e sugli utili aziendali;
- l’instabilità politica, con ripercussioni ovviamente sul nostro Paese.
Per usare una metafora estiva ci auguriamo che man mano che la sabbia si depositerà sul fondo e la visibilità migliorerà (su crescita e inflazione) la situazione sui mercati possa tornare a stabilizzarsi.
Va ricordato comunque che la volatilità è parte integrante di ogni tipo di investimento.
Per poterla affrontare al meglio, è opportuno rimanere concentrati su obiettivi di investimento a lungo termine, senza farsi prendere dall’emotività del momento.
Un’altra regola importante da seguire è la diversificazione. Investire in fondi comuni di investimento consente senz’altro di beneficiare della diversificazione di portafoglio, se poi l’approccio all’investimento è di tipo etico la scelta può essere, secondo noi, un’opportunità anche dal punto di vista degli impatti sociali e ambientali.
Portafogli responsabili per la crescita di lungo periodo
L’approccio etico negli investimenti può aiutare a orientarsi verso una crescita sostenibile nel lungo periodo. La selezione degli emittenti di Etica Sgr per esempio ammette soltanto azioni e obbligazioni di aziende più attente alla sostenibilità e al benessere collettivo e titoli di Stato di Paesi virtuosi dal punto di vista socio-ambientale. La metodologia di selezione di Etica Sgr esclude investimenti in settori controversi come quello degli armamenti, delle fonti fossili, del nucleare o investimenti in Titoli emessi da Stati che non garantiscono le libertà civili, di stampa e i diritti politici.
La crisi energetica, fonti fossili e prospettive future
Il conflitto in atto ha messo in evidenza la situazione di fragilità di alcuni Paesi occidentali che si ritrovano nell’essere dipendenti economicamente dalle importazioni di fonti fossili, con i relativi impatti a livello di mercati globali. Tra l’altro con interlocutori non sempre democratici.
Riguardo al tema della dipendenza energetica da fonti fossili dell’Europa (e segnatamente dell’Italia e della Germania) verso la Russia, confidiamo che questa complicata situazione possa rappresentare un punto di svolta per l’accelerazione nella creazione di piani credibili che portino a incentivare gli investimenti in fonti rinnovabili.
Da sempre Etica Sgr è impegnata per un progressivo miglioramento nelle strategie di decarbonizzazione e di abbandono delle fonti fossili, incentivando il cambiamento in questa direzione per incidere sui comportamenti delle imprese in cui investono i fondi, escludendo le aziende coinvolte nelle attività di estrazione di carbone e petrolio, e rivedendo di recente i filtri di selezione delle attività legate al gas naturale: oggi sono escluse dagli investimenti dei fondi società che non presentano una convincente prospettiva di transizione. Le ragioni dietro questa decisione sono dettate dalla volontà di Etica Sgr di puntare solo sulle aziende che vogliono realmente liberarsi dalla dipendenza delle fonti fossili e capaci di abbracciare la transizione energetica.
Etica Sgr nei confronti del nucleare
Per quanto riguarda il nucleare: è vero che questa fonte di energia produce poca C02 (rispetto ad altre fonti). Etica Sgr, però, da sempre esclude dagli investimenti dei fondi il nucleare perché nell’analisi costi/benefici emergono altre esternalità, come dimostra il Consiglio Superiore della Salute del Belgio che dichiara: «l’energia nucleare presenta i suoi rischi e pone seri interrogativi», mentre Scienzainrete valuta il nucleare in base alla produzione di scorie radioattive pericolose per decine di migliaia di anni e alla criticità delle fasi di decommissioning delle centrali (spegnimento e smantellamento) dal punto di vista economico, tecnico, di sicurezza: si pensi solo ai costi per la gestione degli impianti dismessi e delle scorie che in Italia, uscita da tempo dal nucleare, i consumatori pagano nella bolletta elettrica.
Inoltre, l’Uranio è risorsa scarsa, concentrata in aree critiche del mondo attuale e contesa. E poi il nucleare civile è sempre strettamente collegato al nucleare militare: questo può rendere meno sicuro il mondo, causare ricatti, minacce, attività terroristiche.
Da ultimo, anche se tale non dovrebbe essere, dobbiamo sottolineare il rischio di possibili incidenti le cui conseguenze sono incalcolabili, come dimostrano Three Miles Island, Chernobyl, Fukushima.
La finanza etica mette al centro dell’attività economica e finanziaria Persona e Pianeta in cui vive. Di più, intende riformulare i fini e i mezzi della finanza per creare valore economico senza andare a scapito del bene comune. Il caso del nucleare è proprio il tipo di business che pone delle domande etiche.
Tassonomia sociale: di cosa si tratta?
La Tassonomia Sociale dell’Unione Europea rappresenta la classificazione degli investimenti ritenuti sostenibili non solo da un punto di vista ambientale, ma anche sociale.
E’ importante che un investimento sostenibile tuteli l’ambiente e sia allo stesso tempo attento anche agli impatti che procura sul piano sociale, ossia sulla collettività, sui lavoratori e sui loro diritti.
L’Unione Europea sta dunque lavorando su due fronti: la tassonomia ambientale da una parte, e la tassonomia sociale dall’altra.
A questo proposito, il 28 Febbraio di quest’anno, la Piattaforma sulla Finanza Sostenibile (PFS) della Commissione Europea ha rilasciato la relazione sulla Tassonomia Sociale in cui propone l’architettura per la futura Tassonomia Sociale che sarà messa al vaglio dalla Commissione Europea.
Un primo passo importante per continuare il cammino di una finanza sostenibile che consideri quindi anche i risvolti sociali degli investimenti, così come è stato fatto con gli investimenti “green”.
Si prega di leggere le Note legali.