Finanza etica per la pace e il disarmo: intervista su La7 a Marco Carlizzi

La finanza etica per fare scelte più consapevoli e promuovere la pace: Marco Carlizzi, presidente di Etica Sgr, risponde alle domande di LIKE, magazine di approfondimento dei trend attuali, su La7.

Agire con consapevolezza per costruire la pace

Cosa possiamo fare come singoli individui per promuovere la pace nel mondo? E cosa possono fare le istituzioni, a cominciare dal nostro Paese? Il quesito rimbalza spesso nelle discussioni pubbliche e in quelle private, a fronte delle crescenti tensioni a livello geopolitico e al sovrapporsi di conflitti armati, dall’Europa al Medio Oriente, dall’Asia fino all’Africa, sebbene negli ultimi tempi il Continente Nero non sia più al centro dell’attenzione generale, come sostiene Marco Carlizzi, Presidente di Etica Sgr.

Marco Carlizzi – «Come risparmiatori, anche se spesso inconsapevolmente, svolgiamo un ruolo cruciale nelle scelte di chi ci governa perché i nostri soldi non stanno mai fermi e vanno a finanziare ciò che non sappiamo. Se invece cominciamo a scegliere con consapevolezza, l’azione di ciascuno di noi, anche se non basterà a far cessare le guerre, darà un contributo importante a far assumere alla finanza un ruolo sempre più responsabile. Se cresce la pressione dal basso i governi non potranno più far finta di nulla e dovranno mobilitarsi davvero per promuovere la pace.»

Il disarmo come tema identitario di Etica Sgr

Negli ultimi tempi le tematiche ESG (ambientali, sociali e di governance) sono un po’ passate in secondo piano rispetto all’attenzione di cui hanno goduto in passato.

Finanza etica per la pace e il disarmo - intervista a Marco Carlizzi

Si riconosce sempre l’importanza di tutelare l’ambiente nelle attività economiche e di avere una buona governance aziendale per minimizzare i rischi di scandali e di incidenti, ma le questioni sociali vengono sottoposte a revisione a fronte della necessità di investire maggiormente sulla difesa.

Marco Carlizzi – «Per quanto ci riguarda il disarmo è un tema identitario. I nostri fondi comuni non hanno mai investito nel settore degli armamenti. Si tratta di un valore non negoziabile, che portiamo avanti da quando Etica Sgr è nata, nel 2000. Del resto, la nostra posizione, condivisa da tanti risparmiatori, è in linea con l’articolo undici della Costituzione, il quale sancisce che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.»

Il ruolo decisivo della finanza per orientare le scelte strategiche

Il settore del risparmio gestito, dato che orienta quantità enormi di denaro in una direzione o in un’altra, può svolgere un ruolo decisivo per guidare le scelte strategiche delle aziende che si rivolgono ai mercati finanziari. È importante che si faccia chiarezza per far emergere chi fa scelte coerenti con quanto dichiarato rispetto agli operatori che si limitano a prendere impegni senza far seguire alle parole i fatti.

Marco Carlizzi – «È vero, in Italia, nel 2023, il risparmio gestito ammontava a duemilatrecento miliardi di euro: una cifra in grado di generare un impatto enorme sull’economia reale. Ma per essere credibili, occorre essere estremamente concreti. Per fare un esempio, noi collaboriamo da anni con ICAN, un’organizzazione svizzera insignita nel 2017 del Premio Nobel per la Pace per il suo lavoro nell’attirare l’attenzione sulle conseguenze catastrofiche di qualsiasi utilizzo di armi atomiche, citando in maniera letterale le motivazioni legate all’assegnazione del premio.»

Guardare oltre la perfomance per una crescita più sostenibile 

Una delle questioni sollevate dai critici della sostenibilità legata agli investimenti riguarda l’opportunità di guardare al di là delle performance. Soprattutto negli Stati Uniti si sta diffondendo un movimento di opinione, supportato anche da alcuni esponenti delle istituzioni, secondo il quale i gestori dovrebbero puntare a valorizzare al massimo il patrimonio loro affidato, senza considerazioni di tipo ambientale o sociale.

Marco Carlizzi – «Si tratta di una visione miope che peraltro non fa gli interessi dei risparmiatori. Diversi studi accademici hanno dimostrato infatti come gli emittenti con valutazioni ESG più elevate siano più inclini a una crescita sostenibile e più resilienti durante i momenti di elevata volatilità dei mercati. Questo perché considerare, insieme agli altri, anche i rischi legati alla sostenibilità aiuta a fare scelte più consapevoli.»


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