Sostenere il diritto allo studio significa investire in un futuro solido ed evoluto, fondato sulle idee, le menti, le conoscenze e le intuizioni dei giovani. Offrire a tutti le stesse opportunità, senza distinzioni geografiche o sociali, scongiura il rischio di lasciare indietro i sogni dei meno fortunati.
Etica Sgr ha deciso di effettuare una donazione all’Associazione UPO Alumni. Il contributo permetterà di sostenere concretamente il percorso di studi di una giovane studentessa afgana arrivata a Novara per sfuggire alla difficile situazione che ha coinvolto il suo Paese.
Il diritto allo studio e a credere nei sogni
Chi in passato ha avuto l’opportunità di coronare quei sogni è chiamato a fare la sua parte: impegnarsi per rendere possibile il sogno di chi è meno fortunato. Rendere possibile il diritto allo studio a chi, senza un supporto concreto, non riuscirebbe a dar vita alle proprie aspirazioni.
Fin dalla sua nascita l’Associazione UPO Alumni, l’Associazione dei laureati dell’Università del Piemonte Orientale, ha attribuito alla solidarietà un ruolo cruciale, cercando con tutte le forze di spingere i laureati dell’Università del Piemonte Orientale e i cittadini dei territori su cui l’Università pone le sue radici ad investire risorse con il fine di garantire a quante più persone il diritto allo studio.
Famiglie colpite dall’ondata pandemica COVID-19, ragazzi e ragazze provenienti da Paesi in situazioni particolari, persone nate in contesti sociali complicati: sono molte le realtà a cui UPO Alumni presta attenzione con sguardo preoccupato e vigile. Così come molte sono le persone e le realtà che in questi anni, credendo nella missione di UPO Alumni, hanno contribuito con donazioni e opere benefiche.
L’impegno di Etica
Per il suo impegno nel sociale, Etica Sgr ha deciso di supportare l’Associazione UPO Alumni. La donazione di Etica sosterrà interamente il percorso di studi di una giovane studentessa afghana arrivata in Italia a causa delle vicende che vive il Paese.
Da quando ha ripreso il controllo dell’Afghanistan, il governo dei talebani ha dato indicazioni vaghe e contraddittorie sul diritto allo studio delle donne del Paese.
Nei fatti il Paese ha fortemente limitato la libertà delle donne, con misure molto simili a quelle che avevano caratterizzato il primo regime talebano nel paese, tra il 1996 e il 2001, con il divieto di andare a scuola dopo i 12 anni.
Sostenere il percorso di questa giovane studentessa vuol dire trasmettere un messaggio forte: ogni persona ha il diritto a coltivare i propri sogni nella massima libertà, nell’equità dei mezzi, nella solidarietà e nell’impegno dell’intera società.
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