Emergenza idrica: nei giorni di Cop29 a Financialounge, nella trasmissione condotta da Davide Lentini, si analizza la situazione della crisi idrica italiana e mondiale, e le possibili soluzioni che offrono tecnologia e finanza per arginare il fenomeno. In studio, Arianna Magni, Head of Institutional and International Business Development di Etica Sgr, ci parla dell’importanza della finanza etica per contribuire a promuovere la sostenibilità ambientale.
Crisi idrica, l’urgenza di una gestione più sostenibile dell’acqua
In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha diffuso dati che confermano una crescente scarsità di acqua in Italia, a causa dei cambiamenti climatici. Secondo le stime, nel 2023 la disponibilità idrica è calata del 20% rispetto alla media annua del periodo 1951-2023. Questo fenomeno è da attribuire sia alla diminuzione delle precipitazioni, sempre più concentrate e intense in ristretti periodi dell’anno, sia all’aumento delle temperature, che favoriscono l’evaporazione dell’acqua e la traspirazione delle piante.
Per affrontare queste sfide legate a una risorsa che è sempre più preziosa per il nostro futuro, è necessario adottare misure efficaci per una gestione più sostenibile dell’acqua, tra cui, ad esempio:
- Razionalizzare le risorse idriche, al fine di promuovere un uso più sostenibile dell’acqua, anche attraverso tecnologie nuove (come i dissalatori per ottenere acqua potabile usando quella del mare).
- Ottimizzare il sistema idrico, per ridurre il numero di gestori (attualmente oltre 2000).
- Effettuare interventi di mitigazione, volti a costruire aree di raccolta, per accumulare l’acqua durante le piogge e rilasciarla nei periodi di siccità, riducendo al contempo i rischi di alluvioni per la presenza di argini.
Anche il settore privato può contribuire a fare la sua parte per combattere la crisi idrica: le aziende possono adottare buone pratiche per evitare sprechi e ottimizzare l’impiego dell’acqua, grazie alle nuove tecnologie. Ad esempio, un’azienda vinicola può ridurre il consumo di acqua effettuando un’analisi della sensitività idrica delle aree in cui opera, per mappare le aree a rischio. Grazie a queste analisi, può quindi modulare l’apporto d’acqua, fornendo alle piante un livello di acqua più basso del necessario nelle fasi di minore stress idrico, e viceversa.
L’impatto dei data center e dell’AI sul consumo di acqua
Con il boom dell’intelligenza artificiale, il consumo d’acqua dei data center è in forte crescita, a causa delle elevate esigenze di raffreddamento e generazione di energia. Ad esempio, in Virginia, negli Stati Uniti, dove si trova la più grande concentrazione di data center al mondo, la quantità di acqua necessaria per raffreddare i data center è aumentata del 65% in quattro anni. Se per la generazione di energia elettrica esistono soluzioni, quali l’utilizzo di energie rinnovabili, per il risparmio idrico non ce ne sono, se non in termini di una migliore regolamentazione e trasparenza. Inoltre, stanno aumentando anche le controversie legali legate alla gestione dell’acqua: nei Paesi Bassi, ad esempio, un data center è stato accusato di prelevare quattro volte l’acqua dichiarata. Alla luce di ciò, l’Unione Europea si sta muovendo prima di altri Paesi, stabilendo degli obblighi di rendicontazione ed eventuali misure per la riduzione del consumo energetico e idrico.
Etica Sgr: selezione e dialogo con gli emittenti per promuovere un consumo responsabile dell’acqua
La finanza etica si interroga ed agisce concretamente anche rispetto al tema del consumo dell’acqua. Etica Sgr lo fa, sia prima che dopo l’investimento. Nella prima fase di selezione ESG degli emittenti, infatti, Etica Sgr, valuta come le aziende gestiscono l’approvvigionamento idrico, il consumo e l’eventuale coinvolgimento in controversie; dopo l’investimento, lo fa mantenendo un dialogo attivo con le aziende stesse, per sensibilizzarle a un uso efficiente di questa risorsa. Inoltre, Etica Sgr analizza l’impegno delle aziende nel ridurre il consumo idrico, valutando obiettivi quantitativi e KPI sulla protezione delle risorse idriche.
Lo spreco d’acqua e la sua gestione è, infatti, uno dei temi centrali nel dialogo di Etica Sgr con le aziende nelle quali investono i fondi, con il fine di spronarle ad adottare strategie sostenibili e responsabili. Un esempio significativo è il dialogo intercorso con un’azienda giapponese leader nel trattamento delle acque industriali, che ha fissato target precisi da raggiungere entro il 2027: ridurre il prelievo dell’acqua del 20% e migliorarne l’efficienza del 25%. Con normative adeguate e una gestione attiva e responsabile, è dunque possibile diventare attori del cambiamento e contribuire al diritto umano all’acqua, così come sancito dalle Nazioni Unite.