Biodiversità come fattore di rischio negli investimenti. Intervista a Cristina Colombo

Cristina Colombo, ESG Analyst di Etica Sgr, risponde alle domande di Financialounge. Ci spiega come la finanza può essere connessa alla biodiversità e dei suoi rischi e opportunità di investimento.

Biodiversità come fattore di rischio da considerare negli investimenti

Financialounge.«Sentiamo spesso parlare di biodiversità in ottica di sostenibilità; oggi, scopriremo come gli investimenti siano anche in correlazione con la biodiversità. Perché la biodiversità è importante per un investitore?»

Colombo. «La biodiversità rappresenta un rischio, un rischio sistemico, e quindi soprattutto per un investitore che ha un orizzonte temporale di medio-lungo temine è importate considerarla all’interno degli investimenti. Infatti, dalla biodiversità, ricaviamo una serie di servizi, cosiddetti “ecosistemici ” che sono fondamentali sia per il benessere umano sia per le società nelle quali investiamo. Ad esempio, tra i servizi ecosistemici ci sono le risorse naturali, che sono essenziali in qualsiasi processo produttivo. Queste risorse non vengono integrate all’interno del mercato e risultano esternalità di mercato. Si finisce quindi per sfruttarle eccessivamente. La banca mondiale stima una perdita di PIL complessiva al 2030 pari a 2,7 trilioni di dollari a causa della crisi di biodiversità. Avremo dunque difficoltà di accesso alle risorse e un aumento dei costi. E capiamo benissimo, quindi, come questo possa avere un impatto anche da un punto di vista finanziario.» 

Sfide e difficoltà legate alla biodiversità

Financialounge.«Quali sono le principali difficoltà e le sfide legate alla biodiversità che un investitore deve gestire?»

Colombo. «Sicuramente la principale difficoltà è la misurazione della biodiversità, perché non esiste un numero magico che riesca a descrivere il nostro impatto. Non abbiamo, ad esempio, come per il cambiamento climatico, le emissioni di CO2 in atmosfera, ma ci sono diversi elementi che contribuiscono ad impattare negativamente sulla biodiversità, come ad esempio il cambio d’uso dei suoli, o l’introduzione delle specie invasive. Dall’altro lato, le società non sono così abituate a rendicontare le informazioni legate alla natura, e quindi spesso i dati che abbiamo sono stime. La buona notizia è che fortunatamente ci viene incontro la scienza: sono state date delle linee guida internazionali dalla TNFD, che ci permettono di avere 9 indicatori settoriali che possono già essere utilizzati, oltre ad avere già i Science Based Target for Nature, cioè dei target, scientificamente solidi e validi, che le aziende si possono dare e attraverso i quali anche noi investitori possiamo valutare, anno per anno, i progressi che le società stanno facendo rispetto a questi target.»

Etica Sgr e le iniziative in tema di biodiversità

Financialounge.«Quali iniziative sta portando avanti Etica Sgr in materia di biodiversità?»

Colombo. «L’iniziativa più importante è stata la firma, nel 2020, del Finance for Biodiversity Pledge, l’impegno del mondo della finanza per tutelare la biodiversità. Nel 2020, Etica Sgr era l’unica Sgr italiana ad aver sottoscritto questo impegno; oggi sono più di 177 le istituzioni finanziarie che fanno parte del Pledge, per un totale di circa 22,1 trilioni di asset under management.
Il Pledge si definisce con 5 obiettivi sfidanti che ogni anno le istituzione finanziaria devono cercare di raggiungere: la collaborazione, l’engagement, la valutazione del proprio impatto, i target da raggiungere per poter minimizzare l’impatto, e infine, riportare pubblicamente i risultati, anche per una questione di trasparenza con i nostri clienti finali. Il nostro impegno maggiore si esplica nelle attività di engagement, in particolare con una campagna ad hoc sulla biodiversità, dove cerchiamo di spronare le aziende a fare disclosure di tutte quelle informazioni legate alla natura e quindi ad adottare gli standard sulla rendicontazione, come ad esempio quelli riferiti alla TNFD. Etica Sgr svolge anche un engagement di tipo “collaborativo”, quindi in collaborazione con altri network. In questo caso, con il PRI, che tramite la sua iniziativa SPRING sulla biodiversità, raggruppa investitori per andare proprio a spingere le società a migliorare e a diminuire i propri impatti sulla natura.»

Tutelare la natura a partire dalla selezione degli emittenti

Un investitore che sceglie di investire in società per generare valore nel lungo periodo deve considerare e valutare anche l’esposizione dei suoi portafogli ai rischi legati alla natura. Etica Sgr, in fase di selezione degli emittenti, esclude le società coinvolte in gravi controversie sulla natura, e valuta positivamente le società che hanno policy e obiettivi a riguardo. Etica Sgr, tra le sue collaborazioni e network, collabora con CDP al Forest Championship Program, e valuta annualmente l’esposizione dei propri portafogli al tema della deforestazione, continuando a dialogare con le società che hanno un impatto maggiore sul tema. Infine, come richiesto dal Pledge, Etica Sgr rendiconta e pubblica annualmente i propri impatti, all’interno del Report di Impatto nel quale Etica Sgr misura i risultati di impatto da un punto di vista della sostenibilità degli investimenti dei fondi di Etica Sgr per mostrare, in modo tangibile e trasparente, dove e come gli investimenti stanno generando un cambiamento positivo. Inoltre, pubblichiamo lo Stewardship Report, dove analizziamo i risultati del dialogo con il management, dell’azionariato attivo portato avanti con le società in cui investono i fondi di Etica Sgr e dell’attività di advocacy svolta con governi, regolatori e standard setter, al fine di promuovere un modello di sviluppo responsabile, partendo dal presupposto che il mondo della finanza debba ricoprire un ruolo fondamentale nell’indirizzare i capitali verso attività sostenibili.

Si prega di leggere le Note legali.

Ti potrebbe anche interessare