Giornata mondiale dell’ambiente 2025, sconfiggere l’inquinamento da plastica

Il 5 giugno si celebra la Giornata mondiale dell’Ambiente 2025, principale iniziativa a livello mondiale dedicata alla sensibilizzazione ambientale che coinvolge, da 53 anni, centinaia di milioni di persone in tutto il mondo in eventi, attività e campagne online.

Il tema di quest’anno è l’inquinamento da plastica, a lungo considerata una delle grandi invenzioni più utili della modernità: leggera, resistente, versatile, ha rivoluzionato settori come l’elettronica, l’imballaggio degli alimenti, l’abbigliamento. Oggi, però, ne conosciamo anche i limiti e il principale consiste nel fatto che non si degrada, resta nell’ambiente per decenni, spesso per secoli. Intervenire sulla produzione e sui consumi non è più una scelta, ma una necessità. E se si pensa che il consumo di plastica è quadruplicato negli ultimi 30 anni, spinto dalla crescita nei mercati emergenti, si può solo immaginare il livello di allarme.

Plastica dispersa: quanta ne finisce davvero nell’ambiente?

La plastica è ovunque, è diventata parte del nostro paesaggio. Nel 2019 la produzione mondiale di plastica ha raggiunto i 460 milioni di tonnellate, più del doppio rispetto al 2000 quando se ne registravano “appena” 234 milioni. E i rifiuti crescono più in fretta di quanto siamo in grado di gestirli: riusciamo infatti a riciclare solo il 9% della plastica che produciamo, il resto finisce, sulle spiagge, nei fiumi e soprattutto negli oceani nei quali, secondo una stima, ogni abitante del pianeta riversa in media 43 sacchetti di plastica all’anno ognuno dei quali impiega 20 anni a degradarsi.

Per affrontare l’inquinamento da plastica bisogna intervenire lungo tutto il ciclo di vita del materiale, non solo nella fase finale, quella d’uso o di smaltimento. La Giornata mondiale dell’ambiente 2025 richiama l’attenzione infatti anche sull’impatto della produzione, spesso trascurato nel dibattito pubblico. Perché per produrre tutta la plastica che consumiamo, nel 2019 sono stati immessi nell’ambiente 1,8 miliardi di tonnellate di CO₂ equivalente, pari al 3,4% delle emissioni globali di gas serra. La quota più rilevante, il 90%, è riconducibile alla lavorazione e trasformazione di combustibili fossili. È chiaro che per ridimensionare questi numeri serve una revisione profonda dei modelli produttivi e una maggiore trasparenza lungo le filiere.

Giornata mondiale dell’Ambiente 2025, sconfiggere l'inquinamento da plastica

Impatto della plastica sulla fauna e sulla salute umana

Effetti sugli ambienti acquatici:

  • Intrappolamento di animali marini nei detriti galleggianti.
  • Ingestione di macro e microplastiche da parte di pesci, uccelli marini, tartarughe e molluschi
  • Conseguenze: aumento della mortalità.

Dati chiave:

  • Almeno 690 specie selvatiche colpite, incluse le barriere coralline

Effetti su alimentazione umana:

  • Microplastiche trovate nel tratto digestivo di pesci e molluschi destinati al consumo umano e possibile via di esposizione per l’uomo.

Contaminazione più ampia:

  • Presenza di microplastiche anche in:
    • Acque dolci
    • Terreni
    • Alimenti e bevande: acqua di rubinetto, acqua in bottiglia

Giornata mondiale dell'ambiente 2025, contro l'inquinamento da plastica

Giornata mondiale dell’ambiente 2025, primo obiettivo favorire l’economia circolare

In un sistema economico in cui la plastica viene prodotta, scambiata, utilizzata e dispersa in tutto il mondo, è importante che tutti i Paesi collaborino per definire regole comuni sulla progettazione dei prodotti e sull’uso delle sostanze chimiche. Un maggiore coordinamento internazionale può rendere più efficace l’economia circolare facilitando il riciclo e il riutilizzo dei materiali lungo tutta la filiera. Per migliorare la gestione dei rifiuti è necessario un approccio condiviso, in grado di attivare tutte le fonti di finanziamento disponibili, inclusi gli aiuti allo sviluppo. Secondo le stime, nei Paesi a basso e medio reddito servirebbero 25 miliardi di euro all’anno per potenziare le infrastrutture dedicate alla raccolta e al trattamento dei rifiuti plastici. Un obiettivo che la Giornata mondiale dell’ambiente 2025 aiuta a mantenere al centro dell’agenda internazionale.

In oltre 120 Paesi sono in vigore divieti e imposte sulla plastica monouso, ma il loro effetto sull’inquinamento complessivo rimane contenuto: in molti casi queste misure riescono a ridurre l’abbandono dei rifiuti ma non incidono in modo rilevante sulla quantità totale di plastica consumata. Strumenti fiscali pensati per favorire il riciclo, come le tasse su discariche e inceneritori, sono adottati solo in pochissimi Paesi del mondo. Secondo i dati dell’Outlook sull’inquinamento da plastica pubblicato dall’Ocse, per centrare l’obiettivo di un’economia sempre più circolare è necessario rafforzare l’uso di strumenti economici e normativi. Tra questi, la responsabilità estesa del produttore, i sistemi di deposito cauzionale e le tariffe puntuali[1] (pay-as-you-throw) possono influenzare i comportamenti lungo tutta la filiera, incentivando scelte più sostenibili sia sul piano industriale che su quello dei consumi. Dal punto di vista finanziario le azioni più importanti devono riguardare la ricerca di nuovi materiali non inquinanti e il miglioramento degli impianti per il riciclo.

L’impegno di Etica Sgr contro l’inquinamento da plastica

Etica Sgr ha aderito al Finance Statement on Plastic Pollution, un documento internazionale che riunisce l’impegno del settore finanziario contro l’inquinamento da plastica. L’iniziativa è stata promossa da UNEP FI, la collaborazione tra il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente e il settore finanziario, e vede il coinvolgimento di altre realtà come PRI (Principles for Responsible Investment), Finance for Biodiversity Foundation, Business Coalition, VBDO (l’associazione olandese degli investitori per lo sviluppo sostenibile) e CDP, organizzazione specializzata nella diffusione di dati ambientali.

La dichiarazione è stata sottoscritta da 160 istituzioni finanziarie provenienti da 29 Paesi e presentata durante il quarto ciclo di negoziati per la creazione di uno strumento internazionale giuridicamente vincolante per combattere l’inquinamento da plastica (INC-4), e sollecita i governi a fissare obiettivi ambiziosi per la riduzione dell’inquinamento da plastica.

L’obiettivo è rafforzare il ruolo della finanza nella riduzione dell’impatto ambientale legato alla produzione, all’uso e alla dispersione della plastica. Considerando che il settore privato rappresenta il 90% degli investimenti nella filiera della plastica, le organizzazioni finanziarie ricoprono un ruolo cruciale nel promuovere questo cambiamento.

Il settore finanziario può contribuire in modo determinante alla transizione verso un’economia circolare e sostenibile, indirizzando i flussi di capitale verso modelli produttivi responsabili e adottando strategie di stewardship capaci di orientare imprese e governi verso un uso più consapevole delle risorse. La firma dello Statement rappresenta per Etica Sgr un’azione concreta di advocacy, in linea con il proprio impegno per una transizione credibile verso un’economia circolare.

[1] Il sistema “pay-as-you-throw” (PAYT) è un sistema in cui le tariffe per i rifiuti pagate dagli utenti vengono modulate in base alla quantità di rifiuti indifferenziati conferiti al sistema di gestione.

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