Greenwashing e investimenti, come tutelarsi

Il concetto di economia sostenibile sta diventando sempre più centrale nel dibattito pubblico e nelle politiche economiche globali. In questo contesto, il Quaderno Consob Greenwashing e tutela del consumatore per un’economia sostenibile rappresenta un contributo fondamentale per comprendere i rischi legati alle pratiche ingannevoli e per rafforzare la protezione degli investitori. Il documento arriva in un momento cruciale, con l’Unione Europea impegnata nella revisione del regolamento sulla divulgazione della finanza sostenibile, prevista per l’ultimo trimestre del 2025.
Per garantire un mercato trasparente e responsabile, è essenziale che i consumatori siano informati e consapevoli nelle loro scelte di acquisto e investimento. Solo attraverso una corretta educazione finanziaria e ambientale si può contrastare il fenomeno del greenwashing e promuovere una crescita economica realmente sostenibile.

greenwashing e investimenti

Cos’è il greenwashing e perché è pericoloso?

Il termine “greenwashing” si riferisce a quelle strategie di marketing che presentano un’azienda, un prodotto o un servizio come più sostenibile e “verde” di quanto sia realmente. Questa pratica può indurre in errore consumatori e investitori, ostacolando la transizione verso un’economia realmente rispettosa dell’ambiente.

Esempi concreti di greenwashing includono:

  • Aziende che usano termini vaghi come “naturale”, “green” o “eco-friendly” senza prove concrete.
  • Prodotti con etichette false o certificazioni poco trasparenti.
  • Banche e fondi di investimento che promuovono strumenti finanziari come sostenibili senza rispettare standard rigorosi.

Il rischio principale per i consumatori e gli investitori è quello di prendere decisioni basate su informazioni ingannevoli, finanziando inconsapevolmente aziende che non rispettano i criteri di sostenibilità dichiarati.

Il ruolo della sostenibilità nell’economia moderna

Negli ultimi anni, la sostenibilità è passata da essere un valore etico a una vera e propria necessità economica. Le aziende che adottano pratiche sostenibili non solo riducono il loro impatto ambientale, ma migliorano anche la loro reputazione e attraggono più investitori consapevoli.
L’Unione Europea ha introdotto normative specifiche per favorire un’economia più trasparente e sostenibile, tra cui:

  • la Tassonomia UE, un sistema di classificazione che aiuta a identificare attività economiche realmente sostenibili.
  • Il rating ESG (Environmental, Social, Governance), che valuta l’impatto ambientale, sociale e di governance delle aziende.

Come riconoscere il greenwashing

Per evitare di cadere in trappole di marketing ingannevoli, è utile conoscere le strategie più comuni di greenwashing:

  • Uso improprio di termini generici come “green”, “bio”, “eco-friendly” senza certificazioni verificabili.
  • Certificazioni fasulle o poco trasparenti, rilasciate da enti non accreditati.
  • Omissione di informazioni cruciali, come il reale impatto ambientale di un prodotto.

Strumenti utili per verificare la sostenibilità di un’azienda o di un prodotto:

  • Controllare certificazioni riconosciute (Ecolabel UE, FSC, Fair Trade, etc.).
  • Consultare regolamenti e fonti ufficiali dell’Unione Europea e delle autorità nazionali.
  • Usare piattaforme di rating ESG per verificare la reale performance ambientale delle aziende.

Consigli pratici per riconoscere il greenwashing

Il Quaderno Consob fornisce alcuni suggerimenti per individuare le pratiche di greenwashing:

  • Verificare la coerenza aziendale: un’azienda che pubblicizza un prodotto come ecologico, ma continua a operare in modo insostenibile, potrebbe non essere realmente impegnata nella sostenibilità.
  • Analizzare i report di sostenibilità: le imprese serie pubblicano rapporti dettagliati e verificabili, mentre chi pratica greenwashing tende a fornire informazioni vaghe e prive di dati concreti.
  • Controllare la filiera produttiva: le aziende veramente sostenibili adottano politiche di trasparenza sull’intero ciclo di produzione, inclusi fornitori e materiali utilizzati.
  • Diffidare di claim generici e non verificabili: affermazioni come “100% naturale” o “eco-friendly” senza certificazioni ufficiali spesso nascondono pratiche ingannevoli.

Il quadro normativo contro il greenwashing

L’Unione Europea ha introdotto una serie di normative per contrastare il fenomeno del greenwashing e garantire maggiore trasparenza nel mercato. Tra le più importanti:

  • Direttiva sulla Rendicontazione di Sostenibilità delle Imprese (CSRD), che obbliga le aziende a fornire dati chiari sulle loro pratiche di sostenibilità.
  • Regolamento SFDR, che impone agli operatori finanziari di dichiarare l’impatto ambientale e sociale dei loro investimenti.
  • Ruolo della Consob, che vigila sul rispetto delle normative e tutela gli investitori da informazioni fuorvianti.

I consumatori hanno il diritto di segnalare eventuali pratiche ingannevoli alle autorità competenti e di chiedere trasparenza sulle informazioni ambientali fornite dalle aziende.

Come tutelarsi come consumatore e investitore

Per evitare di finanziare inconsapevolmente aziende non sostenibili, è importante adottare strategie di consumo e investimento responsabili:

  • Approfondire le informazioni sulle aziende, consultando report di sostenibilità e certificazioni ufficiali.
  • Consultare la documentazione dei prodotti che si dichiarano sostenibili, ad esempio, per i fondi di investimento è fondamentale prendere visione della documentazione d’offerta e dell’informativa sulla sostenibilità
  • Partecipare a iniziative di educazione finanziaria e ambientale per sviluppare una maggiore consapevolezza.
  • Segnalare pratiche di greenwashing ad associazioni dei consumatori o enti di regolamentazione.

Etica Sgr contro il greenwashing

Etica Sgr, attraverso un rigoroso processo di analisi che integra l’analisi ESG e l’analisi finanziaria, seleziona solo gli emittenti e le società che dimostrano di essere sostenibili da un punto di vista sociale, ambientale, di buon governo. Inoltre, Etica Sgr promuove l’educazione finanziaria e, attraverso l’attività di stewardship, stimola comportamenti e pratiche sostenibili e responsabili per orientarle verso principi e valori etici.

Per Etica Sgr è fondamentale che la sostenibilità non sia legata al prodotto, ma parta dalla governance e dalla strategia aziendale, abbracciando, con approccio olistico, tutti i pilastri della sostenibilità e non solo la sfera ambientale.

Il greenwashing rappresenta una minaccia per la transizione ecologica e per la tutela dei consumatori, andando in contrapposizione con la responsabilità sociale e ambientale. Per contrastarlo, è essenziale adottare un approccio critico e informato nelle scelte di acquisto e investimento. Monitorare le certificazioni, approfondire le informazioni e segnalare le pratiche ingannevoli sono azioni fondamentali per costruire un’economia davvero sostenibile. L’invito è chiaro: informarsi, verificare e scegliere consapevolmente. Solo così è possibile contribuire attivamente a un futuro più equo e rispettoso dell’ambiente.

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