Governance aziendale, il cammino verso un sistema finanziario che favorisca uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale è lungo e non segue un andamento lineare. Questo racconta il 5° Rapporto Consob sulla dichiarazione non finanziaria (DNF).
I progressi e le sfide nel cammino verso la sostenibilità
È in corso una trasformazione culturale, un processo nell’ecosistema delle società quotate che vede l’aumento dell’importanza della sostenibilità nei processi decisionali delle aziende e porta con sé un diverso modo di considerare e aumentare il valore aziendale nel lungo termine. Attraverso un processo lento ma continuo, l’obiettivo è costruire società capaci di conciliare il successo economico e finanziario e lo sviluppo sociale e la protezione dell’ambiente.
Ma è possibile creare valore condiviso nel lungo periodo? E cosa vuol dire “valore condiviso”? “Essere in grado di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare le proprie necessità”, si legge nel primo documento che affronta il tema del futuro dello sviluppo economico, il Rapporto Brundtland del 1987, progenitore dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
La strada per diffondere una nuova cultura del valore a tutti i livelli della società rimane lunga. Il principale ostacolo alla piena realizzazione di una società che progredisca in modo sostenibile creando valore condiviso è un falso mito, quello che considera ambiente, equità e sviluppo come realtà separate e che non prende atto del fatto che incorporare le questioni sociali e ambientali nelle strategie di business va a vantaggio del benessere collettivo ma anche della competitività aziendale a lungo termine.
Pericolo Greenwashing
Il rapporto Progress Report on Greenwashing 2023 dell’Esma, agenzia europea di regolamentazione dei mercati finanziari, mostra che il gap tra buoni propositi e risultati concreti è ancora molto ampio. Il documento riporta i risultati di una survey tra gli investitori che ha come oggetto gli aspetti della comunicazione nelle realtà che operano nel mercato finanziario.
L’87% degli intervistati ritiene che la comunicazione aziendale sia affetta da “almeno un certo grado di greenwashing” e il 58% ha ammesso che la propria società in più di un’occasione ha “esagerato l’apporto dei propri sforzi in termini di sostenibilità”. Percentuale alte, che indicano come le scelte sostenibili, eque e responsabili non siano ancora percepite come un’occasione cogliere ma come un obbligo da aggirare.
5° rapporto Consob sulla rendicontazione non finanziaria. Più consapevolezza per un cambiamento verso una reale sostenibilità
Legislatori e istituzioni sono però impegnati affinché si vada verso una finanza più responsabile e trasparente. Un esempio ne è il 5° Rapporto Consob sulla dichiarazione non finanziaria (DNF), il documento pubblicato a settembre 2023 con cui la Commissione nazionale per la società e la borsa indaga quanto i fattori ESG incidono nei processi decisionali delle aziende quotate.
Questo documento è importante perché tiene traccia di tutte le trasformazioni che si verificano, sia in ragione delle richieste legislative che delle evoluzioni nell’autodisciplina, all’interno del processo decisionale delle imprese. Il Rapporto è diviso in tre sezioni principali:
- La prima sezione analizza i documenti pubblicati dalle società come, per esempio, le dichiarazioni non finanziarie (DNF). Si concentra sull’analisi della materialità e sugli estratti dei piani strategici presentati agli investitori quando sono resi disponibili sui siti web delle società.
- La seconda sezione esamina il coinvolgimento degli organi di amministrazione nelle questioni legate alla sostenibilità sulla base delle evidenze tratte dalle relazioni sul governo societario.
- La terza sezione si occupa dell’integrazione dei fattori non finanziari nelle politiche di remunerazione dei CEO (amministratori delegati).
Il documento fornisce un quadro completo delle pratiche e delle evoluzioni relative alla sostenibilità e alla responsabilità aziendale, evidenziando come queste influenzino la cultura e la mentalità delle imprese e delle realtà che operano sui mercati finanziari. La strada verso un sistema finanziario più sostenibile sotto il profilo economico, sociale e ambientale è ancora lunga e non segue un percorso lineare.
Per fare un esempio, nel 2022 le società con azioni ordinarie quotate sull’Euronext Milan[1] che hanno pubblicato una DNF sono state 148, il 69% del listino, una percentuale pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Per di più solo il 50% lo ha redatto coinvolgendo il consiglio di amministrazione, una percentuale inferiore del 2,3% rispetto all’anno precedente. Le società che erogano programmi di formazione agli amministratori sui temi ESG sono però passate da 53 a 58; diminuiscono invece, anche se solo per l’1%, i corsi di formazione per il personale e i manager su temi non finanziari. E le buone notizie? Le troviamo in un aspetto importante, nel coinvolgimento degli stakeholder esterni nella definizione dei temi di materialità[2], la loro inclusione registra infatti un aumento del 4%.
Buone notizie per quanto riguarda la remunerazione degli amministratori: aumentano le imprese che dichiarano di considerare i temi ESG come fattore per stabilire i compensi degli amministratori delegati: +19,8%. Significa che il 58,5% delle società quotate valuta fattori non finanziari quando si tratta di remunerare i dirigenti. Interessante anche scoprire come il collegamento tra fattori ESG e remunerazioni sia più frequente nelle società di maggiori e medie dimensioni, rispettivamente nel 94% e nel 77% dei casi e che le società che prevedono più frequentemente remunerazioni legate alla sostenibilità sono quelle del settore finanziario (65%), seguite da quelle dei servizi (58%) e da quelle del settore industriale (56%).
Etica Sgr e l’engagement per una maggiore sostenibilità e trasparenza delle aziende
Stewardship ed engagement rappresentano per Etica Sgr elementi imprescindibili del modo di intendere e praticare gli investimenti responsabili. L’obiettivo è condurre le imprese verso comportamenti più sostenibili, portandole ad assumere decisioni che prendano in considerazione anche tematiche sociali, ambientali e di buon governo (ESG) nelle proprie politiche aziendali.
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[1] Mercato gestito da Borsa Italiana, in cui si negoziano azioni, azioni di SIIQ, obbligazioni convertibili, diritti di opzione e warrant. Si rivolge principalmente a imprese di media e grande capitalizzazione. Approfondisci sul glossario finanziario della Banca d’Italia.
[2] La materialità riguarda l’identificazione dei problemi più importanti per un’azienda in termini economici, ambientali e sociali. Sono questioni che influenzano direttamente come le persone percepiscono l’azienda e ne rappresentano i principali obiettivi di sostenibilità.
Si prega di leggere le Note legali.