La microfinanza è un’innovazione finanziaria che ha trasformato l’economia globale, offrendo opportunità di crescita e sostegno economico a milioni di persone in tutto il mondo e aiutando a ridurre la povertà, promuovere l’impresa e stimolare lo sviluppo sostenibile.
“Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”. La massima confuciana è alla base della microfinanza: i suoi strumenti consentono a singoli e organizzazioni di accedere al credito e di attivare iniziative economiche in ambito locale. Con importanti ricadute anche in ambito sociale.
Che cos’è la microfinanza
La microfinanza è un sistema di prodotti e servizi finanziari – microcredito, microrisparmio, microassicurazione – fatto di importi relativamente piccoli rispetto a quelli espressi dal settore finanziario tradizionale.
È diffuso su una platea ampia e dedicato a tutte quelle realtà, individuali o collettive, difficilmente solvibili o che normalmente faticherebbero ad accedere a linee di credito tradizionali. La microfinanza ha il potenziale di trasformare le comunità, stimolare l’innovazione e creare un futuro più inclusivo per tutti.
A chi è rivolta
I destinatari sono persone e organizzazioni che normalmente non hanno accesso al sistema finanziario tradizionale e che vogliono fare impresa. Nei loro confronti la microfinanza vuole quindi praticare una sorta di “diritto al credito”, inteso come espressione fondamentale di un più equo diritto allo sviluppo e all’iniziativa economica.
In questo modo si allevia la povertà, si genera reddito e, di conseguenza, si attivano circuiti virtuosi nei più diversi ambiti sociali: dalle ricadute positive nell’assistenza sanitaria a una maggiore facilità di accesso all’istruzione.
Quando è nata
I primi sistemi di credito destinati ai meno abbienti o a singole comunità furono istituiti fra il XVIII e il XIX secolo in Irlanda e negli Stati Uniti. Ma nella sua forma più attuale la microfinanza risale alla seconda metà del XX secolo.
Era infatti il 1976 quando l’economista Muhammad Yunus fondò in Bangladesh la Grameen Bank, una “banca di villaggio” destinata a erogare piccoli prestiti e supporto organizzativo ad aspiranti imprenditori privi di risorse economiche.
L’iniziativa si è poi diffusa nel mondo lungo due binari: da un lato gettando le basi per sostenere le economie in via di sviluppo, dall’altro fornendo supporto nel risollevare le economie di aree depresse all’interno di Paesi avanzati. Il contributo della microfinanza alla lotta alla povertà è ormai riconosciuto da istituzioni quali la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e le Nazioni Unite.
La tradizione italiana
L’Italia è all’avanguardia da quasi vent’anni. Al 2004 risale il Comitato Nazionale Italiano per il Microcredito, nato a supporto dell’Anno internazionale del microcredito proclamato nel 2005 dall’ONU. Dopo la trasformazione in Comitato Permanente, avvenuta nel 2006, nel 2011 è stato costituito in ente pubblico, l’Ente Nazionale per il Microcredito, con funzioni a livello nazionale e internazionale.
In particolare, l’Ente svolge: attività di promozione, indirizzo, agevolazione, valutazione e monitoraggio degli strumenti microfinanziari promossi dalla UE; monitoraggio e valutazione delle iniziative italiane; promozione e sostegno dei programmi destinati allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese e nei Paesi in via di sviluppo.
I numeri, aggiornati alla fine del 2022, fotografano una realtà in continua espansione: 109 sportelli territoriali di microcredito in tutta Italia, quasi 1000 tra operatori e tutor, 39 istituti finanziari convenzionati con oltre 2600 filiali su tutto il territorio, e una serie di attività di cooperazione allo sviluppo in Nordafrica, Africa Subsahariana, America Centrale e America Latina.
Principali strumenti di microfinanza
Gli strumenti a disposizione sono molto articolati. Vanno dai servizi finanziari di base, come sistemi di pagamento con bancomat e carte di credito, a prodotti specifici come il microcredito; dal microrisparmio, cioè la possibilità di aprire conti correnti per investire piccole somme, alla sottoscrizione di microassicurazioni su vita, malattia, incidenti, disastri naturali e furto. Fino a formule di microleasing, attivabili ogni qualvolta non sia possibile disporre di un capitale proprio o di un capitale di credito.
L’impatto della Microfinanza
La microfinanza ha un forte impatto sulle comunità a basso reddito e in via di sviluppo. Ecco alcuni dei suoi principali benefici:
- Riduzione della povertà: la microfinanza aiuta le persone a basso reddito a creare e sviluppare attività generatrici di reddito, migliorando il loro tenore di vita e riducendo la povertà.
- Empowerment delle donne: la microfinanza si rivolge spesso alle donne, poiché hanno maggiori difficoltà ad accedere ai servizi finanziari tradizionali. Offrire alle donne l’accesso ai microcrediti può migliorare la loro indipendenza economica e il loro potere decisionale all’interno delle loro famiglie e comunità.
- Promozione dell’imprenditorialità: la microfinanza sostiene imprenditrici e imprenditori fornendo loro accesso al capitale necessario per avviare e far crescere le loro attività. In questo modo, si promuove l’innovazione e la creazione di nuovi posti di lavoro nelle comunità in via di sviluppo.
- Sviluppo sostenibile: attraverso il sostegno alle piccole imprese e alle iniziative locali, la microfinanza incoraggia uno sviluppo economico sostenibile e consapevole delle risorse ambientali e sociali.
Microfinanza e microcredito
Il microcredito è lo strumento più noto della microfinanza. Gli importi erogati sono molto variabili, ma generalmente di piccola entità. Nella UE il microcredito prevede un tetto di 25.000 euro, con deroghe in situazioni particolari.
In Italia, con il Decreto Ristori del dicembre 2020 l’importo massimo è stato innalzato a 40.000 euro. I finanziamenti sono naturalmente concessi in cambio della restituzione del capitale insieme agli interessi, sulla base di tempistiche e tassi di interesse predeterminati.
La microfinanza dopo la pandemia
Il trend in costante crescita negli anni scorsi ha subito un rallentamento con la pandemia da covid-19, in particolare a causa della volatilità reddituale dei clienti per gli improvvisi e prolungati lockdown. Gran parte degli istituti erogatori hanno risposto alla crisi concedendo moratorie o ristrutturazione dei prestiti per dare respiro ai clienti.
Certo, la pandemia ha colpito in tutto il mondo e la povertà è tornata a crescere. Tuttavia, a fronte delle inevitabili ripercussioni finanziarie – a partire dall’aumento del portafoglio a rischio generato dai minori rimborsi – il sistema è sano e ha dimostrato una notevole capacità di resilienza.
La microfinanza e le banche etiche
La microfinanza ha una forte valenza etica, oltre che sociale ed economica. Consente infatti uno sviluppo rispettoso delle persone e del territorio, attivando dinamiche virtuose slegate da logiche meramente speculative.
Le banche etiche sono naturalmente in prima fila. Due sono le linee di intervento messe in atto: una in ambito microimprenditoriale, per attivare lo sviluppo di piccole imprese, l’altra di tipo socio-assistenziale, che fornisce aiuto a persone in difficoltà.
Etica Sgr e la microfinanza
I sottoscrittori dei fondi di Etica Sgr possono devolvere lo 0,1% del capitale investito (1 euro ogni mille) a favore di un fondo che fa da garanzia a progetti di microfinanza in Italia e che sostiene anche iniziative di crowdfunding a impatto sociale e ambientale, sempre in Italia.
I progetti sono selezionati e gestiti da Banca Etica e consentono di erogare prestiti a persone in situazioni di grave disagio sociale ed economico, a persone che vogliano avviare attività imprenditoriali o a cooperative sociali che hanno bisogno di ricapitalizzarsi.
Dal 2003, anno di istituzione del fondo di garanzia, fino alla fine del 2022, Banca Etica ha erogato 982 finanziamenti di microfinanza. Nel 2022 il 68,3% dei crediti è stato destinato a iniziative imprenditoriali, il restante 31,7% a progetti socio-assistenziali.
Un network di microfinanza in Africa con il sostegno del Gruppo Banca Etica
Nel 2022 ha aperto il cantiere del primo network di microfinanza etica in Africa, si chiama AMEN, acronimo di African ethical Microfinance Network. L’obiettivo è lo “sviluppo integrale della persona”. L’intervento finanziario del Gruppo Banca Etica, tramite il credito, consente di completare un approccio tipico della Caritas, ovvero il dono. Il progetto è ambizioso perché comprende realtà appartenenti alle Caritas Nazionali e ad alcune Micro Finance Institutions (MFIs) di nove diversi Paesi: Senegal, Burkina, Togo, Ghana, Uganda, Rwanda, Congo, Kenya, Tanzania.