Criteri ESG e sostenibilità, questi i temi del Forum sul Welfare integrato organizzato da Itinerari Previdenziali tenutosi a Roma il 27 Aprile 2022. Arianna Magni , Head of Institutional and International Business Development di Etica Sgr ha partecipato al panel “Cosa significa davvero sostenibilità? Investimenti ESG e non solo”.
Itinerari Previdenziali è un realtà indipendente che si occupa di ricerca, formazione e informazione nell’ambito dei sistemi di protezione sociale (pubblici e privati) e del loro finanziamento, delle politiche fiscali e di economia e finanza.
Il focus dell’evento si è incentrato sulla finanza sostenibile, sull’importanza dei criteri ESG e delle politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani.
All’apertura del Forum ESG, Itinerari Previdenziali ha illustrato i risultati della sua indagine sulle strategie di sostenibilità e integrazione dei criteri ESG nei portafogli di fondi pensione negoziali e preesistenti, Casse di Previdenza, Fondazioni di origine Bancaria e Compagnie di Assicurazione. Lo studio ha raccolto testimonianze e case history basati sull’esperienza diretta di investitori, gestori e fabbriche prodotto.
L’obiettivo dell’indagine è quello di scattare una fotografia, sia qualitativa sia quantitativa, del processo di diffusione dei principi di investimento responsabile, anche nel comparto del welfare. Dal campione analizzato nella sua indagine, infatti, è emersa l’evidenza di una crescente sensibilità degli investitori istituzionali italiani nei confronti di finanza SRI e criteri ESG: crescita perseguita mediante strategie sempre più “attive” e orientate soprattutto ai settori energetico e della Silver Economy.
Tale crescita è stata incentivata e supportata, negli ultimi anni, anche da un contesto politico e regolamentare favorevole. Dapprima a livello europeo e ora anche a livello nazionale. Questo contesto sta spingendo l’acceleratore verso una finanza sostenibile, in grado di produrre impatti positivi nell’ambiente, nella società e nel nostro sistema economico.
Etica Sgr: non c’è sostenibilità senza coerenza
Durante il Forum è emerso come le strategie di investimento responsabili e sostenibili, insieme all’utilizzo dei criteri ESG stanno trovando sempre maggiore applicazione, diventando non più solamente un elemento di possibile valutazione, ma un vero e proprio modello per fare finanza.
Per Etica Sgr, da sempre, la sostenibilità è la ragion d’essere: la società nasce nel 2000 per rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari, come indicato sin da allora nel suo Statuto, con la convinzione che analizzare gli emittenti (imprese e Stati) anche da un punto di vista sostenibile e responsabile offra un impatto positivo, oltre che su ambiente e società, anche in termini finanziari.
Etica Sgr dialoga costantemente con il management delle società in cui investono i fondi. Esercita inoltre il diritti di voto nelle assemblee degli azionisti, al fine di sollecitare le società ad una condotta più responsabile e accompagnarle nel percorso di raggiungimento di questo fine. Questa caratteristica ci rende unici in Italia: tutta la gamma di Etica Sgr è da sempre 100% sostenibile.
La scelta di un approccio responsabile è stata chiara, precisa, convinta e – come si direbbe oggi – disruptive nel contesto in cui nacque, quando la sostenibilità socio-ambientale in finanza era – perlomeno in Italia – decisamente un tema di nicchia. La scelta è stata fatta per salda convinzione, non per questioni di opportunità, ed è stata portata avanti sempre con coerenza e trasparenza: nella nostra proposizione l’obiettivo di ottenere potenziali performance finanziarie positive va di pari passo con quello di generare impatti positivi per ambiente e società.
Il processo di selezione e i criteri ESG di Etica Sgr
Come ha spiegato Arianna Magni, in occasione dell’evento, il processo di selezione degli emittenti da parte di Etica Sgr, è svolto internamente da un team dedicato di analisti e si è evoluto nel corso del tempo.
Oggi conta su un rigoroso modello proprietario, chiamato ESG EticApproach® con un track record di quasi venti anni. La selezione dei titoli è esaminata e approvata dal nostro Consiglio di Amministrazione su proposta del Comitato Etico della Sgr, un organismo indipendente e autonomo, costituito da figure di alto profilo e di riconosciuta esperienza nelle tematiche della responsabilità sociale.
La selezione avviene con un doppio screening che si compone di due momenti.
- Applicazione di criteri negativi di esclusione, che permettono di scartare tutti gli emittenti coinvolti in attività o settori controversi (per esempio, per le imprese, armi, tabacco, gioco d’azzardo, energia nucleare, pesticidi) o che sono coinvolte in gravi episodi riguardanti temi quali il rispetto dei diritti dei lavoratori, il rispetto dell’ambiente e la corruzione.
- Applicazione di criteri positivi di valutazione, che permettono di analizzare imprese e Stati in modo dettagliato, sulla base di parametri ambientali, sociali e di governance, attribuendo loro un punteggio sintetico. Solo gli emittenti con punteggi superiori ad una soglia assoluta, risultanti tra i migliori del proprio settore (approccio “best in class”) ed aventi un profilo qualitativo e reputazionale buono, entrano a far parte del paniere dei fondi di Etica Sgr.
No ai settori controversi
Non basta avere un buon punteggio ESG, quindi, perché ci poniamo domande etiche anche relativamente al settore nel quale opera, che potrebbe essere particolarmente controverso.
A titolo di esempio, da sempre sono esclusi dagli investimenti dei fondi attività e società legate alla produzione e al commercio delle armi. Per questo aspetto specifico, riteniamo che demilitarizzare i rapporti tra gli Stati e far crescere una cultura del dialogo non armato possa aiutare a trovare altri modi per risolvere quelle controversie internazionali che rischiano di diventare pretesto per la guerra.
Durante le guerre è più difficile far prevalere le ragioni della pace, ma tanto possiamo fare per cambiare le cose sul lungo periodo, anche con le nostre scelte di investimento.
I fondi di Etica Sgr, inoltre, non investono in Stati con pena di morte o che non garantiscono a pieno i diritti umani, le libertà politiche e i diritti civili.
Perché la finanza etica accresce il “bene comune”
Il campo di gioco della finanza, ormai è chiaro: non può essere delimitato solo dal rapporto tra investimenti e profitto. Altri fattori devono essere considerati quando si prendono decisioni di investimento, che cerchino di creare valore economico, accrescendo nel contempo il bene comune.
La finanza etica nasce proprio con questo intento: mettere al centro delle scelte finanziarie degli investitori, le persone e l’ambiente, riconoscendo così una funzione positiva al risparmio e agli investimenti per la società e l’economia reale, senza dimenticarsi dell’importanza dei ritorni degli investimenti.