La crisi del coronavirus è stata più dirompente di quella finanziaria del 2008. Più inaspettata di quella che, nel 1929, portò alla Grande Depressione. Ha provocato la più forte recessione mondiale dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
Come tutte le crisi ha colpito più duramente le persone fragili e ha portato un ulteriore aumento delle disuguaglianze.
La pandemia ha favorito le disuguaglianze
Un rapporto pubblicato dall’organizzazione non governativa Oxfam in occasione dell’edizione (online) del World Economic Forum di Davos, ha confermato come anche il coronavirus non abbia fatto altro che allargare la forbice delle disuguaglianze. «Le mille persone più ricche del mondo – si legge nel documento, intitolato “Il virus della disuguaglianza” – hanno recuperato in appena nove mesi tutte le perdite che avevano accumulato per l’emergenza Covid-19. Mentre i più poveri, per riprendersi dalle catastrofiche conseguenze della pandemia, potrebbero impiegare più di dieci anni».
Le cifre appaiono ancor più disarmanti se si considera che, dall’inizio della pandemia, «il patrimonio dei primi 10 miliardari del mondo è aumentato di 540 miliardi di dollari complessivamente: risorse sufficienti a garantire un accesso universale al vaccino anti-Covid e assicurare che nessuno scivoli nella povertà a causa del virus». Il tutto per via, prosegue l’organizzazione umanitaria, «di un sistema economico con troppe disuguaglianze».
Crisi globale, donne più colpite
Per la prima volta in un secolo, si potrebbe registrare un aumento delle disuguaglianze economiche in quasi tutti i Paesi contemporaneamente, secondo le previsioni di 295 economisti di 79 nazioni contattati da Oxfam. D’altra parte, anche la Banca Mondiale ha spiegato che, ancora nel 2030, mezzo miliardo di persone vivrà in condizioni di povertà, con un reddito inferiore a 5,50 dollari al giorno.
Oxfam sottolinea, inoltre, come siano le donne le più colpite, poiché a livello globale maggiormente impiegate nei settori professionali più colpiti dalla pandemia. Le situazioni peggiori sono quelle che si registrano nel Medio Oriente e in Africa settentrionale.
Le disuguaglianze si possono evitare
«Una distanza tanto profonda tra ricchi e poveri – ha dichiarati la direttrice di Oxfam, Gabriela Bucher – da rivelarsi più letale del virus stesso». Basti pensare che, nel corso del mese di dicembre 2020, la ricchezza dei miliardari nel mondo aveva raggiunto il massimo storico di 11.950 miliardi di dollari. Cifra all’incirca pari a quanto stanziato fino a quel momento da tutti i Paesi del G20 per rispondere alla crisi del coronavirus.
Eppure, sottolinea ancora Bucher, «l’aumento delle disuguaglianze non è un fenomeno inevitabile. Dipende dalle scelte politiche dei governi». Come più volte noi di Etica Sgr abbiamo detto, la crisi generata dal Covid-19 offre l’occasione di ricostruire l’economia in modo più sostenibile e di adottare politiche che promuovono sistemi più equi e inclusivi.
Per esempio possiamo cogliere l’occasione per ricostruire il welfare, per esempio puntando a una copertura sanitaria universale e gratuita, si può investire di più nell’istruzione e in altri servizi pubblici che possono ridurre le disuguaglianze. Possiamo promuove il lavoro dignitoso e libero dallo sfruttamento. Si possono promuovere modelli di impresa che distribuiscano il valore in modo più equo tra tutti gli stakeholder e che non siano concentrati sulla mera massimizzazione degli utili per gli azionisti. Ma anche attuando politiche orientate alla giustizia fiscale. E riorientare i modelli di produzione e consumo in modo da porre un freno alla grave crisi climatica.
Guardando al domani con fiducia, Etica Sgr si impegna a fare la sua parte. Volete aiutarci?
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