La Commissione europea sta lavorando da circa quattro anni alla definizione chiara e univoca di quali attività economiche – e quali investimenti – possano definirsi sostenibili, in particolare con la tassonomia della finanza sostenibile: una sorta di vocabolario delle attività economiche sostenibili.
La normativa è già in vigore dallo scorso 13 luglio a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea del Regolamento “(UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili.
Manca però un tassello importante: i criteri tecnici per attribuire il bollino di attività sostenibile, che verranno pubblicati sotto forma di Atti delegati. La bozza di questi Atti, redatta da una piattaforma di esperti creata a settembre dalla Commissione europea, è da poco stata pubblicata sul sito della Commissione europea.
La posta in gioco è alta: gli ingenti interessi economici e politici e il futuro del Pianeta.
I criteri tecnici per due obiettivi climatici
«Questa Regolazione delegata – si legge nel documento – specifica i criteri tecnici di screening in base ai quali specifiche attività economiche possono contribuire in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici (climate change mitigation) e all’adattamento ai cambiamenti climatici (climate change adaptation) e per determinare se tali attività economiche causano danni significativi a qualsiasi altro obiettivo ambientale rilevante così come definito dalla Tassonomia».
«Il regolamento sulla tassonomia dell’UE è un atto legislativo fondamentale che è centrale per il Green Deal europeo. Sarà determinante nell’incanalare gli investimenti verso progetti verdi e sostenibili», ha affermato Mairead McGuinness, il commissario UE per i servizi finanziari. I testi pubblicati riguardano numerose attività economiche come agricoltura, silvicoltura, produzione, plastica, energia, approvvigionamento idrico, gestione dei rifiuti, trasporti, edilizia, efficienza energetica, comunicazione e attività di ricerca.
Gas escluso dalla transizione
Uno dei punti che hanno scatenato più dibattito riguarda il gas come fonte energetica: in base ai criteri tecnici contenuti nella bozza pubblicata dalla Commissione UE, non potrebbe essere considerato un combustibile di “transizione”. La soglia di emissioni fissata per ottenere l’etichetta verde è pari a 100 g di CO2 equivalente per chilowattora. Soglia che nessun impianto a gas, almeno per ora, rispetta. Senza l’etichetta verde dell’UE, le centrali elettriche a gas potrebbero quindi perdere miliardi di euro di finanziamenti privati. Un problema in particolare nei paesi dell’Europa orientale, dove gli impianti a gas a ciclo combinato stanno favorendo la transizione dal carbone. Ma producono circa 300-350 g di carbonio, di gran lunga superiore alla soglia fissata dalla tassonomia.
Il settore trasporti: porte aperte all’ibrido
Altro punto cruciale sono i trasporti, settore che sarà influenzato dalla tassonomia. Le automobili dovranno, infatti, raggiungere zero emissioni entro il 2025 per essere considerate “sostenibili”. Ma non sono mancate le critiche su questo aspetto. Greenpeace, ad esempio, sostiene che fornire un’etichetta verde alle auto che producono fino a 50 g di CO2 / km, fino al 2025, apre le porte alle auto ibride, che utilizzano ancora combustibili fossili.
Le emissioni inquinanti da combustione degli alberi
Un’altra delle critiche che stanno circolando riguarda la bioenergia prodotta con la combustione di alberi, che in base alla tassonomia sarebbe “sostenibile”. Per il WWF allontanarsi dai combustibili fossili è lodevole, ma la combustione di alberi per la bioenergia produce più emissioni di gas serra del carbone.
Centrali idroelettriche sostenibili
I gruppi ambientalisti hanno anche criticato l’inclusione di nuove centrali idroelettriche a causa dei danni che causano alla biodiversità. C’è da dire che il Teg (Technical expert group), il gruppo di esperti della Commissione europea che ha fornito indicazioni all’esecutivo dell’UE durante tutto il processo, aveva sconsigliato l’inclusione di combustibili fossili, piccola energia idroelettrica e bioenergia.
Plastica pulita?
Un altro punto dolente riguarda la plastica, considerata sostenibile dalla Tassonomia se “completamente prodotta mediante riciclaggio meccanico dei rifiuti di plastica” o mediante processi di riciclaggio chimico se vengono rispettati gli standard minimi di emissione. Zero Waste Europe sostiene che ciò danneggerà l’obiettivo della Commissione di un’economia circolare e che i criteri di riciclaggio chimico apriranno delle scappatoie.
Criteri tecnici della tassonomia della finanza sostenibile: gli ultimi passaggi
La consultazione sulle bozze degli Atti delegati si è conclusa il 18 dicembre 2020. La Commissione europea ha dichiarato che valuterà i feedback ricevuti prima di finalizzare l’adozione degli atti delegati entro il 31 dicembre. La bozza sarà poi soggetta all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri che rappresentano i 27 Stati membri dell’UE. Una volta adottato, si applicherà dal 1 ° gennaio 2022.
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Finanza responsabile Tassonomia