L’EBA (European Banking Authority), autorità a cui fanno capo le banche europee, ha pubblicato un sondaggio on line rivolto alle banche europee, per raccogliere informazioni circa i rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) a cui vanno incontro.
Destinatari del sondaggio: i grandi istituti di credito europei, tenuti a divulgare (in forma volontaria) informazioni prudenziali sui rischi ESG all’interno delle comunicazioni di 3° Pilastro di Basilea III (quello che comprende obblighi di comunicazione di adeguatezza patrimoniale ai rischi).
Il piano d’azione dell’EBA sulla finanza sostenibile
L’indagine sarà utilizzata per monitorare le aspettative a breve termine specificate nel Piano d’azione dell’EBA sulla finanza sostenibile. In questo contesto rientra la richiesta di individuare metriche che coprano le indicazioni sugli asset green e la trasparenza sulle strategie di incorporazione delle criticità legate al cambiamento climatico.
I 3 filoni dell’indagine dell’EBA
L’indagine si articola lungo tre filoni principali:
- Domande generali sullo stato attuale della rendicontazione ESG.
Questa prima sezione comprende domande generiche sulle questioni ambientali, sociali e di governance. In particolare per gli aspetti ambientali c’è un approfondimento sulle diverse iniziative messe in atto da EBA con un particolare riferimento alla Tassonomia Ue e alle linee guida non vincolanti, stilate dalla Commissione europea, per la reportistica delle informazioni legate al clima. - Domande sull’interazione tra la disclosure del III Pilastro e le iniziative politiche.
Il focus di questo blocco di domande è sull’interazione tra le pratiche delle istituzioni già in atto e altre iniziative di policy, come la direttiva sulla rendicontazione di informazioni non finanziarie (Nfrd) e le linee guida non vincolanti della Commissione per la reportistica delle informazioni legate al clima. - Domande relative all’attuazione degli imminenti obblighi di informativa ai sensi dell’articolo 449a del Crr.
Quest’ultimo blocco di domande si concentra esclusivamente sui cambiamenti climatici, compresi i rischi fisici e di transizione, e copre aspetti relativi alla classificazione dell’esposizione, alle metriche e alla disponibilità dei dati.
Perché tutto questo interesse dell’EBA? Accanto ai tradizionali rischi finanziari, oggi sta acquisendo sempre maggiore importanza lo studio e la gestione del rischio derivante da cause ambientali, sociali e di governance (ESG).
La cronaca finanziaria ci ha dimostrato come rischi legati a leggi e regolamenti (pensiamo alla tassonomia) e reputazionali (pensiamo a uno scandalo ecologico) si traducano spesso in rilevanti rischi anche dal punto di vista economico per le aziende.
La metrica di rischio ESG di Etica Sgr
Una pubblicazione scientifica, presentata alla dodicesima Conferenza Internazionale sul Risk Management tenutasi a Milano nel 2019, ha preso in analisi il Rischio ESG, la metrica di rischio proprietaria sviluppata da Etica Sgr, che calcola il rischio derivante da fattori ambientali, sociali e di governance al fine di quantificare l’impatto sulle performance dei titoli nel portafoglio di un fondo comune d’investimento.
L’importanza di questa metrica è stata confermata da robuste evidenze che dimostrano, per tutte le asset class e per tutti i settori e i Paesi, una stretta connessione tra il rischio finanziario, rappresentato dal VaR non diversificato (una delle possibili misure di perdita potenziale di una posizione di investimento in un certo orizzonte temporale) e il rischio extra-finanziario, rappresentato dal Rischio ESG. Dalle analisi emerge che un fondo con un VaR più elevato presenta anche un Rischio ESG più rilevante e un fondo con un Rischio ESG contenuto è caratterizzato da un VaR più modesto.
Inoltre, stimando la perdita finanziaria del portafoglio azionario, attraverso un’analisi sotto stress e via VaR (Value-at-Risk), considerando esclusivamente i fattori di rischio ESG, è stato possibile stimare che il rischio della sola componente ESG ammonta generalmente ad una cifra compresa tra il 5 e il 20% del rischio complessivo.
Qual è la lezione che si può trarre?
Gli investitori che stabiliscono la propria strategia di investimento senza considerare rischi di natura ESG corrono il rischio di perdere il controllo della volatilità dei loro portafogli, oltre che rendere gli investimenti più vulnerabili, specialmente durante i periodi di contrazione economica.
Ecco quindi che chi, come Etica Sgr, decide di aggiungere all’analisi finanziaria anche la “lente” dell’analisi di rischi ambientali, sociali e di governance può contare su un vantaggio competitivo della gestione del rischio nel lungo periodo.
Perché con due lenti si vede meglio e più lontano.
Finanza responsabile Climate Change EBA Rischio ESG Tassonomia