Standard ESG: diverse autorità di vigilanza sostengono l’esistenza di standard spesso in conflitto tra loro, che rendono difficile per gli investitori e le aziende sapere quali seguire. Da più parti arriva la richiesta di fare chiarezza.
In attesa di un intervento legislativo a riguardo, due delle principali agenzie che si occupano di sustainability reporting, il Sustainability Accounting Standards Board (SASB) e la Global Reporting Initiative (GRI) hanno annunciato un programma di lavoro collaborativo per fornire maggiore chiarezza su come i loro due set di standard possono essere utilizzati insieme per la rendicontazione di sostenibilità.
Standard ESG: serve più chiarezza
Nel suo discorso all’European financial Forum, a metà febbraio scorso a Dublino, Steven Maijoor, presidente dell’Autorità di vigilanza europea sui mercati finanziari (Esma), aveva dichiarato: «Per costruire un sistema economico sostenibile, è necessario che le autorità pubbliche intervengano per stabilire solidi standard Esg e supervisionare gli attori sul mercato».
Perché, ha continuato, «la mancanza di chiarezza sulle metodologie alla base di tali meccanismi di punteggio e della loro diversità non consente agli investitori di confrontare efficacemente gli investimenti commercializzati come sostenibili, contribuendo al rischio greenwashing».
SASB e GRI collaborano per dare una prima risposta
Esistono numerose agenzie che si occupano di reporting di sostenibilità e ognuna usa propri standard. La collaborazione tra SASB e GRI è un primo passo per tentare di dare risposta alla richiesta di maggiore chiarezza in ambito di rendicontazione ESG. SASB e GRI avevano già lavorato insieme nell’ambito del Corporate Reporting Dialogue, un’iniziativa organizzata dall’International Integrated Reporting Council che ha riunito i vari standard-setter al fine di promuovere una maggiore coerenza e comparabilità tra i diversi framework per la rendicontazione non finanziaria.
La collaborazione appena lanciata si concentrerà inizialmente sulla fornitura di materiali di comunicazione per aiutare gli stakeholder a capire meglio come gli standard possono essere utilizzati insieme. Una collaborazione che ha lo scopo di dimostrare, usando esempi di aziende che già lo hanno fatto, come sia possibile usare insieme entrambi i set di standard. Le due agenzie sperano anche di aiutare i consumatori di dati sulla sostenibilità, come investitori e analisti finanziari, a comprendere le somiglianze e le differenze nelle informazioni create da questi standard. I nuovi framework saranno disponibili entro la fine dell’anno.
Post covid servono più informazioni ESG
Le due organizzazioni vedono la necessità di maggiori informazioni ESG (ambientali, sociali e di governance), specialmente ora nel mezzo della pandemia di coronavirus e dopo la crisi economica che ha generato. «In un mondo post-COVID, ci si aspetta che le aziende mostrino sempre più le proprie prestazioni su una serie di argomenti ESG – ha dichiarato Janine Guillot, CEO di SASB – La pandemia ha dimostrato che le cosiddette informazioni non finanziarie possono effettivamente evidenziare importanti implicazioni finanziarie».
Finanza responsabile ESG