Ambiente: salute e prosperità dell’umanità sono direttamente legate. Di recente è stato pubblicato il Global Environment Outlook 2019 (GEO-6), la più completa e rigorosa analisi della situazione mondiale dell’ambiente, realizzata dall’ONU negli ultimi 5 anni.
«Siamo a un bivio: continuare sulla via attuale, che porterà a un futuro oscuro per l’umanità. O prendere la via dello sviluppo sostenibile. Questa è la scelta che i nostri leader politici devono fare, subito» Joyce Msuya, direttrice ad interim dell’United Nations environment programme (Unep).
Ambiente, la situazione attuale
Aria, acqua, cibo. L’allarme lanciato dall’Onu riguarda tutti. Il rapporto Our Planet: Healthy Planet, Healthy People (in italiano: Il nostro pianeta: pianeta sano, gente sana), redatto da 250 scienziati ed esperti di 70 Paesi diversi, descrive una situazione difficile.
L’ambiente soffre per il degrado del suolo, per la perdita di biodiversità, per l’inquinamento dell’aria, del terreno e dell’acqua, per gli effetti dei cambiamenti climatici. In mancanza di una svolta, la situazione appare pericolosa per tutti i suoi abitanti.
L’80% dell’energia prodotta arriva dai combustibili fossili, altamente inquinanti. Entro il 2050 – si legge nel rapporto – il Pianeta sarà abitato da 10 miliardi di persone. Significa che avremo bisogno del 50% in più di cibo e del 50-60% in più di energia.
Malattie
“I danni all’ambiente sono così importanti che, se non verranno prese delle misure urgenti, la salute delle popolazioni sarà sottoposta a delle minacce crescenti”, si legge nel rapporto. “Se le misure di protezione dell’ambiente non verranno considerevolmente intensificate, potrebbero verificarsi milioni di decessi prematuri entro la metà del secolo”.
I numeri riportati nel rapporto sono impressionanti: un quarto dei decessi prematuri e delle malattie nel mondo sono collegate all’inquinamento provocato dall’uomo. Si contano anche 1,4 milioni di vittime ogni anno per malattie legate alla scarsità o assenza di acqua potabile.
Il rapporto prevede anche che “a causa degli inquinanti presenti nei nostri sistemi di acqua dolce, la resistenza anti-microbica diventerà la prima causa di decesso entro il 2050” e che “i perturbatori endocrini danneggeranno la fertilità degli uomini e delle donne, così come lo sviluppo dei bambini”.
E poi gli agenti chimici: molti di questi hanno effetti nocivi diretti sulle persone, inoltre dispersi nei mari provocano effetti negativi sulla salute a livello “potenzialmente multi-generazionale”.
Problemi sociali geopolitici
L’ambiente causa anche problemi sociali e geopolitici. La deforestazione e il degrado del suolo, che colpiscono aree sempre più vaste della Terra, privano 3,2 miliardi di persone della possibilità di vivere dignitosamente.
Questo potrebbe spingere milioni di persone a migrare, causando gravi problemi geopolitici.
La via d’uscita
Per proteggere l’ambiente dobbiamo investire in “innovazioni verdi” e nell’economia circolare, usare più energia rinnovabile, mangiare in modo più sostenibile e ridurre gli sprechi.
La comunità internazionale è in possesso delle conoscenze scientifiche, le tecnologie e i mezzi finanziari necessari per evolverci verso uno sviluppo più sostenibile», si legge su GEO-6.
Ma i grandi del Pianeta devono agire subito. Secondo il Global Environment Outlook, “investimenti ecologici equivalenti a solo il 2% del Pil dei Paesi del mondo sarebbero sufficienti per assicurare una crescita a lungo termine altrettanto forte di quella che prevediamo attualmente e che avrebbe meno conseguenze negative sui cambiamenti climatici, la penuria idrica e la perdita degli ecosistemi”.
Il GEO-6 chiede che vengano prese “misure per limitare la quantità degli 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici sversati negli oceani ogni anno.
Secondo gli autori del Global Environment Outlook 2019 per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi “sarebbero necessarie misure di attenuazione dei cambiamenti climatici che costerebbero 22 mila miliardi di dollari. Ma i benefici della riduzione dell’inquinamento atmosferico per la salute potrebbero arrivare a 54 mila miliardi di dollari”.